In particolare, l’obiettivo strategico della nuova iniziativa dell’Agenzia, grazie ai fondi ricevuti dall’Ue è quello di introdurre, sperimentare e utilizzare tecniche innovative al fine di realizzare un nuovo sistema di supporto ai processi di individuazione dei soggetti ad alto rischio di evasione. Attività che non vengono tradotte automaticamente nell’emanazione di atti impositivi, ma che devono essere inserite in un processo più ampio che deve fondarsi nel rispetto del principio del contraddittorio e della collaborazione e buona fede tra amministrazione fiscale e contribuente, come fissati nello Statuto dei diritti del contribuente.
Negli ultimi anni, in tutto il mondo sono stati realizzati svariati strumenti innovativi e sempre più sofisticati dedicati all’analisi del rischio per la tax compliance. Scopo primario è il contrasto all’evasione fiscale. Da ultimo in Francia lo scorso 13 febbraio 2021 è stato pubblicato un decreto che specifica i termini di applicazione dell’articolo 154 della legge finanziaria per il 2020, che dà vita a un capillare monitoraggio dei social network da parte dell’amministrazione fiscale francese. Tramite algoritmi e intelligenza artificiale saranno monitorate le informazioni disponibili per segnalare possibili evasori. La sperimentazione francese durerà tre anni e sarà limitata all’analisi delle informazioni spontaneamente pubblicate dagli utenti e accessibili liberamente sulle piattaforme digitali. Questo per ragioni di privacy.
Di recente anche il direttore dell’Agenzia delle Entrate italiana, Ernesto Maria Ruffini, nel corso dell’audizione presso la VI Commissione Finanze e tesoro del Senato ha evidenziato l’impegno a rendere più efficiente ed efficace l’azione amministrativa e a incrementare il livello di tax compliance, anche attraverso una sempre maggiore semplificazione e digitalizzazione degli adempimenti. In quell’occasione ha anche sottolineato l’importanza del progetto dell’Agenzia sull’impiego dell’IA ora finanziato dall’Unione europea.
In tale ambito si innesta la riforma del Fisco, che deve costantemente e progressivamente puntare:
- alla semplificazione degli adempimenti per i contribuenti e le imprese,
- alla digitalizzazione dei servizi,
- al pieno utilizzo e interoperabilità delle banche dati, nel rispetto della normativa sulla privacy.
La digitalizzazione in particolare è da sempre un obiettivo che l’Unione europea in primis chiede ai Paesi membri di perseguire. E in questa stessa direzione sono andate le prime dichiarazioni del neopresidente del Consiglio Mario Draghi sul tema fiscale. Con focus specifico sulla lotta all’evasione fiscale. Con qualsiasi messo a disposizione evidentemente.