La situazione geopolitica mondiale sta spingendo da mesi il settore della Difesa in tutto il mondo. Vari Paesi hanno iniziato una corsa agli armamenti che sta trainando come non mai il settore: la spesa militare mondiale ha raggiunto 2.500 miliardi di dollari nel 2023.
Ma quali sono le società italiane interessate da questa ondata di investimenti e che nei prossimi mesi dovrebbero essere protagoniste di una rilevante crescita sul fronte dello sviluppo industriale dei corsi azionari?
Fincantieri e Leonardo, sono le punte di diamante dell’economia militare italiana e rappresentano l’80% di questa industria.
Leonardo
Leonardo ha chiuso il 2023 con ordini che sfiorano i 18 miliardi di euro (+3,8% anno su anno) e un flusso di cassa operativo, che segna una crescita a doppia cifra (+17,8%) a 635 milioni di euro. I ricavi in linea con le attese, a 15,3 miliardi (+3,9%), riflettendo la crescita di tutte le divisioni.
A guidare gli ordini è stata la spinta nella componente europea dell’Elettronica per la difesa e sicurezza. I ricavi hanno beneficiato, in particolare, della ripresa delle Aerostrutture (+34%), dell’andamento dell’Elettronica per la difesa e sicurezza, e degli Elicotteri.
Leonardo sta lavorando ad alleanze per creare dei poli Ue della difesa. ll gruppo italiano controllato dal Tesoro punterebbe molto sulla crescita nel comparto della cybersecurity e nel piano industriale sono indicati obiettivi come l’espansione (anche con acquisizioni e alleanze) nel core business di aerei ed elicotteri.
Fincantieri
La società ha terminato lo scorso anno con ricavi per 7,65 miliardi di euro, in aumento del 2,8% rispetto ai 7,44 miliardi ottenuti nell’esercizio precedente; il management ha segnalato che i risultati sono in linea con le previsioni per il 2023 e con le aspettative di crescita del piano industriale.
In forte aumento il margine operativo lordo passato da 221 milioni a 397 milioni di euro (+79,9%); di conseguenza la marginalità è migliorata dal 3% al 5,2%.
Il gigante italiano della cantieristica navale Fincantieri crede che il futuro sia sott’acqua – e sta lavorando per posizionarsi in modo da trarre vantaggio dai mercati della difesa e commerciali che emergeranno.
Nel quadro generale, ha detto, l’azienda ritiene che il mercato sottomarino valga fino a 400 miliardi di dollari entro il 2030. Un quarto di questo, ha previsto, proverrà dalla difesa, che ha descritto come il mercato “a breve termine
Il fatto che l’azienda italiana abbia una storia di costruzione navale sia nel settore della difesa che in quello commerciale la posiziona bene per muoversi in questa direzione, ma il modo più semplice per guadagnare trazione potrebbe essere quello delle fusioni e delle acquisizioni. Recenti indiscrezioni hanno affermato che Fincantieri sta cercando di acquistare l’unità sottomarina Whitehead Alenia Sistemi Subacquei (Wass) di Leonardo.
L’Analisi
Secondo e-Toro, osservando l’evoluzione dei principali titoli della difesa europea, come la tedesca Rheinmetall, le inglesi Rolls-Royce e Bae System, l’italiana Leonardo, la norvegese Kongsberg, la svedese Saab e le francesi Safran e Thales, si nota una performance complessiva media del 2023 del 64%, con Rolls Royce in testa alla classifica con un progresso del 221%. La crescita negli ultimi 3 anni è altrettanto impressionante, con una media del 224%, guidata dalla tedesca Rheinmetall. Questa evoluzione si contrappone a performance meno decise delle aziende americane, la cui crescita negli ultimi tre anni si ferma a un +9%.
Gli analisti sono in generale molto positivi su entrambi i titoli italiani, soprattutto nel breve termine. Ma Goldman Sachs vede qualche nube all’orizzonte e ritiene sopravvalutate le quotazioni dei big europei della difesa, dopo due anni di corsa forsennata.
Per gli analisti della banca d’affari americana adesso è più probabile un calo delle quotazioni del settore Difesa, che non una loro nuova corsa, di qui al 2025. Nella nota di Goldman Sachs si legge che “Mentre la nostra strategia di portafoglio è relativamente positiva sulle previsioni sulla Difesa europea, non raccomandiamo la Difesa Ue per via delle ambiziose valutazioni attuali e delle recenti performance superiori alle attese”.
Del resto l’indice europeo delle aziende quotate nel settore Difesa è raddoppiato dall’inizio della guerra in Ucraina. Per Goldman Sachs, infine, è significativo che le azioni del comparto militare viaggino su valutazioni superiori di oltre 20 volte gli utili attesi e che siano il 45% sopra gli indici generali, contro uno storico sconto del 10%.