Qualità della vita, facilità di ambientamento, condizioni lavorative all’estero, qualità dell’abitare, facilità della lingua, burocrazia sono gli indici che incidono sulla preferenza o meno di uno Stato per uno straniero lavoratore
L’Italia si trova agli ultimi posti per le condizioni lavorative
InterNations, la più grande comunità di expat al mondo, ha intervistato oltre 12.000 stranieri residenti, formulando una serie di domande volte a valutare l’indice di gradimento di diversi Stati a partire dalla valutazione della qualità della vita, facilità di ambientamento, condizioni lavorative all’estero, qualità dell’abitare, facilità della lingua, burocrazia.
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Come si posiziona l’Italia?
Non benissimo per l’Italia. L’Italia, su una range di 53 Stati presi in considerazione, si posiziona al 47° posto. Gli stranieri residenti in Italia, infatti, riscontrano numerose difficoltà nell’avviare e gestire la loro vita lavorativa, in particolare per quanto riguarda le prospettive di carriera e la cultura d’impresa.
Come si legge nel report di InterNations, la frustrante burocrazia, la mancanza di digitalizzazione e una situazione finanziaria inferiore alla media portano l’Italia a posizionarsi tra gli ultimi 10 posti.
Il Paese si colloca al penultimo posto per quanto concerne le prospettive di carriera: quasi la metà degli stranieri residenti non è soddisfatta del mercato del lavoro locale e uno su tre afferma che il trasferimento in Italia non ha migliorato le proprie prospettive di carriera.
In aggiunta all’insoddisfazione per la sicurezza del lavoro gli expat che si trovano in Italia non solo non si sentono retribuiti in modo equo ma sentono di dedicare troppo tempo al lavoro a scapito della vita privata.
La migliore performance dell’Italia? Concerne la facilità di ambientarsi e trovare amici. Inoltre, la maggior parte degli stranieri residenti apprezza il clima.
Chi sono gli expat in Italia?
Il 21% degli expat che arrivano in Italia sono mossi da motivi di studio. Il 15% per questioni personali, affettive o relazionali. Il 7% perché è in cerca di una migliore qualità della vita. La restante parte per altre ragioni tra cui quelle lavorative.
L’età media degli expat in Italia si aggira intorno ai 44 anni e il 59% degli stranieri trasferiti nel Paese è composto da donne.
Quali sono le migliori destinazioni per gli expat nel mondo?
Ben sopra l’Italia si posiziona il Messico (al primo posto), seguito da Spagna, Panama, Malesia, Taiwan, Thailandia, Costa Rica, Filippine, Bahrain e Portogallo (quest’ultimo al decimo posto.)
Tutte le prime 10 destinazioni ottengono risultati migliori della media globale nell’indice di facilità di ambientamento ma, ad eccezione di Taiwan, nessuna di esse riesce a classificarsi ai primi posti nell’Indice del lavoro all’estero.
Su questo punto invece spicca la Germania che però per altri indici si posiziona in basso alla classifica: le peggiori destinazioni per gli expat, secondo il sondaggio di InterNations sono Kuwait, Norvegia, Turchia, Corea del Sud, Germania, Sudafrica, Italia, Malta, Nuova Zelanda e Giappone.
L’indice del lavoro all’estero, invece, rivela un’ampia gamma di risultati tra le 5 destinazioni più basse: La Germania e la Norvegia, infatti, come poc’anzi accennato, hanno risultati superiori alla media.