Nei primi sei mesi del 2021, si è registrato un incremento dei volumi delle compravendite del 56% rispetto allo stesso periodo del 2020 e del 22% rispetto al 2019
Le nuove dinamiche stanno portando a uno spostamento di acquirenti dalle metropoli verso l’hinterland e i capoluoghi di provincia
Prezzi e compravendite in crescita nel mercato immobiliare italiano, che si lascia alle spalle un 2020 con risultati migliori delle stime, grazie a una domanda abitativa, esplosa dopo il primo lockdown e che ha continuato a salire, trascinata dalla volontà di acquistare casa e dalla spinta del mercato del credito, mai così conveniente.
“I segnali positivi che arrivano dal mercato ci fanno propendere per una fine dell’anno con prezzi in aumento dell’1-3% e transazioni che dovrebbero portarsi intorno a quota 650 mila”, ha indicato Fabiana Megliola, responsabile ufficio studi del gruppo Tecnocasa, che ha spiegato che nei primi sei mesi del 2021 si è registrato un incremento dei volumi delle compravendite del 56% rispetto allo stesso periodo del 2020 e del 22% rispetto al 2019. A farla da padrone sono i comuni non capoluogo, che hanno messo a segno un rialzo rispettivamente del 62,4% e del 26,4%.
Buone notizie arrivano anche dal fronte prezzi. Nel primo semestre, infatti, stando ai dati Tecnocasa, nelle grandi città i valori delle case sono aumentati dello 0,8%. “
La novità è però il recupero dei prezzi, per la prima volta dal secondo semestre del 2007, nei capoluoghi di provincia, molti dei quali dopo il lockdown sono stati particolarmente ricercati, soprattutto se in grado di offrire una buona qualità di vita oltre che abitazioni nuove, in linea con i nuovi desideri abitativi”, ha dichiarato Megliola, che ha confermato che le nuove dinamiche stanno portando a uno spostamento di acquirenti dalle metropoli verso l’hinterland e i capoluoghi di provincia. Così, nei capoluoghi di provincia e nell’hinterland delle grandi città i valori sono saliti a fine giugno dello 0,4%.
Per quanto riguarda il
mercato delle locazioni, dopo un 2020 che ha visto un ribasso importante dei valori a causa di una domanda in contrazione e un’offerta in aumento, nella prima parte del 2021 si è registrato un leggero recupero, anche grazie a una ripresa della domanda da parte degli studenti universitari che è andata di pari passo con l’avanzamento della campagna vaccinale e con le decisioni degli atenei sulla frequenza delle lezioni.
Se si analizzando le motivazioni dell’investimento, attualmente in Italia il 77,3% delle compravendite ha riguardato l’abitazione principale, il 16,3% l’investimento e il 6,4% la casa vacanza”, ha illustrato Piero Terranova, analista ufficio studi del gruppo Tecnocasa, che però ha spiegato che la percentuale di acquisti per investimento cresce sensibilmente se si considerano solo le grandi città, con una media che si attesta al 23,2% sul totale delle compravendite. “Tra le città più attive su questo segmento ci sono Napoli, con il 35% di compravendite concluse per investimento, Palermo con il 31% e Bologna con il 30,5%”, ha dichiarato Terranova.
Per il futuro del mercato immobiliare sarà cruciale il sostegno del settore del credito, cardine del processo di recupero di volumi e valori. “Nel 1° semestre, le famiglie italiane avevano ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per oltre 31,3 miliardi di euro, 8 miliardi in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, pari a una crescita delle erogazioni del 34,7%”, ha affermato Renato Landoni, presidente Kìron Partner, che ha aggiunto che tracciando il trend storico dall’analisi dei dati di Banca d’Italia relativi allo stock di mutui in essere concessi alle famiglie italiane nel corso del tempo per acquistare l’abitazione, è emerso che “nel secondo trimestre 2021 si è registrato lo stock di mutui più alto di sempre con 349.455 milioni di euro” e che “è dalla seconda metà del 2015 che lo stock dei mutui circolanti cresce con costanza”.
E per i prossimi mesi? “Ad oggi le prospettive sembrano essere positive senza dimenticare che ci muoviamo in un quadro ancora incerto a livello economico che richiede prudenza”, ha risposto Megliola, che poi ha concluso dicendo: “Allo stesso tempo si segnalano fiducia e attesa per i progetti che saranno messi in campo con il Pnrr e che potrebbero dare un ulteriore slancio al mercato immobiliare”.
Nei primi sei mesi del 2021, si è registrato un incremento dei volumi delle compravendite del 56% rispetto allo stesso periodo del 2020 e del 22% rispetto al 2019Le nuove dinamiche stanno portando a uno spostamento di acquirenti dalle metropoli verso l’hinterland e i capoluoghi di provincia
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