Per investire con cognizione occorre prendere in considerazione le tendenze positive di crescita di alcuni settori di eccellenza della Lombardia, delle Marche e della Puglia
In Lombardia la natalità delle startup knowledge-intensive è tra le più alte in Europa
Nord – Lombardia
Anche in Europa la Lombardia è una delle regioni più importanti dal punto di vista economico. Basti in proposito considerare che con un valore aggiunto lordo di quasi 70 miliardi di euro nel settore manifatturiero è la seconda regione dell’Unione dopo il Baden-Württemberg tedesco, che raggiunge oltre 140 miliardi di euro.
Ci sono poi dei dati, per certi versi, impressionati che mettono in evidenza come le città lombarde siano necessarie per la tenuta economica del Paese e per la ripresa post-pandemica: la sola provincia di Milano realizza un valore dell’export paragonabile a quelli dell’intero Piemonte o dell’intera Toscana.
Negli ultimi anni, ciò che ha permesso al tessuto imprenditoriale della Lombardia di resistere alle crisi e di posizionarsi nei primi posti delle regioni che trainano l’economia è l’aver puntato sull’innovazione: delle oltre 12 mila start up innovative operanti in Italia, più di 3.200 (26,7%) sono localizzate in Lombardia. In particolare, dalla lettura del report di Cassa depositi e prestiti emerge che la natalità delle startup knowledge-intensive nella regione è tra le più alte in Europa.
In questo scenario, alla luce della rilevanza della Lombardia per il Paese e in ragione delle numerose opportunità che essa offre agli imprenditori e agli investitori, si riportano i settori che costituiscono delle eccellenze e su cui occorre puntare per garantirsi il rilancio o l’avvio di successo della propria attività.
Poiché Milano è una piazza finanziaria chiave in Europa, anche secondo l’ultimo Global financial centres index (indice che misura la competitività dei centri finanziari internazionali) è innanzitutto sui servizi finanziari che occorre investire.
In secondo luogo, su tutto l’indotto e la filiera che ruota attorno al sistema fieristico e aeroportuale.
Quanto al sistema fieristico, basti considerare che la fiera di Milano è il 3° polo fieristico europeo per dimensioni espositive, dopo Francoforte e Hannover, e la regione Lombardia conta 13 centri fieristici di rilievo internazionale.
Quando al settore aeroportuale, la rete ogni anno movimenta quasi un terzo dei passeggeri aerei nazionali e oltre tre quinti delle merci cargo totali, svolgendo il ruolo cruciale di fattore abilitante per comparti come turismo e commercio.
Infine, può risultare vincente l’idea di investire sui servizi di (o a supporto della) mobilità sostenibile, in quanto la Lombardia, e in particolare Milano, è la regione più all’avanguardia in Italia in questo ambito, ed è alla costante ricerca di innovazione e di servizi che assicurino buone performance ambientali.
Centro – Marche
Si tratta di una realtà da oltre 42 miliardi di euro di prodotto interno lordo, pari a circa il 2,4% del totale nazionale.
Questi sono alcuni dei settori su cui può essere interessante investire in questo territorio.
In primo luogo è doveroso annoverare il sistema manifatturiero distrettuale. La regione Marche, infatti, è al terzo posto per numero di distretti e al primo posto per quota di occupati in manifattura. Subito dopo viene il settore dell’agricoltura biologica: questo ambito vede le Marche ai vertici in Italia con oltre un quinto della superficie totale destinata al comparto bio.
Il comparto turistico, infine, è uno dei settori trainanti in quanto genera un valore aggiunto pari a 1,4 miliardi di euro, una quota pari a circa il 3,5% del Pil regionale.
Sud – Puglia
L’economia pugliese vale 76 miliardi di euro di Pil, ed è seconda nel Mezzogiorno solo a quella campana.
Nell’ultimo decennio, l’economia della Puglia ha mostrato una dinamica migliore di quella delle altre aree del Mezzogiorno: dati positivi, a conferma di ciò, riguardano il contesto imprenditoriale. Infatti, mentre a livello nazionale il numero di imprese attive tra il 2015 e il 2018 è aumentato dell’1,5%, in Puglia l’incremento registrato è stato del 2,6%.
Inoltre, in Puglia il macrosettore dei servizi rappresenta il 77% del valore aggiunto regionale, ben al di sopra della media italiana del 74%.
Tra le eccellenze del territorio che occorre monitorare per valutare se effettuare investimenti, senza dubbio, va fatto riferimento al comparto dell’industria aerospaziale. In questo settore la regione Puglia è una delle più attive del Paese. Non è un caso se, nell’ultimo decennio, il numero delle imprese che si occupano direttamente della fabbricazione di aeromobili e di satelliti spaziali è aumentato di quasi il 60%, a fronte del 10% a livello nazionale; inoltre, la Puglia ha visto raddoppiare in dieci anni il Pil dell’aerospazio e, attualmente, l’intero settore, comprensivo dell’indotto, vale oltre 1,5 miliardi.
Le aziende pugliesi sono inserite a pieno titolo nella catena del valore mondiale della produzione di parti e sezioni di aeromobili ed elicotteri e, come sottolinea Cassa depositi e prestiti, il posizionamento all’avanguardia nella “space economy” è attestato dal fatto che in Puglia nascerà il primo spazio-porto italiano destinato ai futuri voli suborbitali per il turismo spaziale.
Sul punto, ricorda il think thank di Cassa depositi e prestiti, è già stato siglato un accordo nel dicembre del 2017 tra Altec SpA (società partecipata da Asi e Thales Alenia Space) e la Virgin Galactin di Richard Branson che sta sviluppando lo Space Ship Two, navetta per il volo suborbitale destinata al turismo spaziale, ma anche un sistema di lancio per piccoli satelliti in orbita bassa.
Asset fondamentale dell’economia regionale è poi quello dei prodotti agricoli. La Puglia è quarta regione del Paese per valore della produzione, con oltre 242 mila unità produttive in campo agricolo.
Infine, occorre porre l’accento sull’energia pulita. In questo campo la Puglia è la prima regione di Italia per numero di impianti e per potenza installata di “nuove rinnovabili” e pioniera nell’introduzione di politiche energetiche innovative. La regione Puglia produce il 25% dell’energia eolica italiana e il 14% di quella solare.