La stretta monetaria delle banche centrali sta diminuendo lo stock di bond a rendimento negativo. Solo da inizio anno 2 mila miliardi di dollari di debito sono tornati a pagare un tasso sopra lo zero
Secondo un indice Bloomberg sul reddito fisso, nel 2020 il valore del debito con rendimento negativo era arrivato a toccare i 18,4 miliardi di dollari
L’ammontare di debito a rendimento negativo è sceso di 2 mila miliardi dall’inizio dell’anno e ora costituisce circa il 18% dell’indice obbligazionario Bloomberg Global Aggregate, rispetto al 30% di un anno fa.
Con l’inflazione che avanza – negli Usa l’ultimo dato parla di prezzi da un anno all’altro più alti del 7% – le banche centrali hanno posto difatti alla politica economica espansiva, che acceleratasi durante la pandemia, andava avanti da molti anni. Gli effetti si iniziano a vedere sui mercati finanziari, in particolare lato obbligazionario. Le aspettative degli investitori hanno infatti portato i tassi d’interesse a livelli più alti del normale. A dicembre il tasso del Treasury a dieci anni è aumentato di 32 punti base toccando l’1,76%, un livello che non si vedeva dal febbraio scorso. Di pari passo molti bond a più breve scadenza, da tempo ancorati a rendimenti sotto zero, sono riemersi nella terra dei tassi positivi.
Come riporta il Financial Times, lo stock di debito sotto zero è sceso a 10 mila miliardi di dollari per la prima volta dall’aprile 2020, per via della diminuzione di prezzo – e dunque all’aumento dei rendimenti – dei bond. Il sell-off, innescato dalle aspettative di rialzo dei tassi di interesse delle banche centrali e di fine dei programmi di quantitative easing, ha posto dunque inversione a una tendenza che aveva visto salire il debito negativo a 18,4 mila miliardi di dollari nel 2020, dopo che la
Fed e le altre avevano acquistato grandi quantità di obbligazioni sovrane per sostenere i mercati colpiti dalla pandemia. “È un riflesso dei tempi che cambiano e del cambiamento del panorama della politica monetaria”, ha detto Kristina Hooper, chief global market strategist di Invesco US, intervistata dal Ft. “Una riduzione del debito a rendimento negativo è un segno di quel desiderio di tornare alla normalità”.
Il sell-off del debito del Tesoro emesso dal governo degli Stati Uniti, iniziato a dicembre, ha giocato un ruolo importante nella diminuzione del cumulo globale del debito negativo – anche se i costi di prestito degli Stati Uniti sono diventati solo fugacemente negativi su alcuni debiti a breve termine. A livello globale il valore del debito a rendimento negativo è sceso sotto i 10 milioni di dollari il 7 gennaio, ed è rimasto sotto questo livello fino al 12 gennaio. Il fenomeno ha interessato anche Europa e Giappone. Gli investitori hanno risposto alla prevista riduzione del ritmo degli acquisti di asset da parte della Banca Centrale Europea, annunciata il mese scorso, e scommesso che i tassi di interesse dell’eurozona potrebbero salire nel 2022. Il rendimento a 10 anni della Germania questa settimana è salito al suo livello più alto in quasi tre anni, pur rimanendo leggermente sotto lo zero, mentre i costi dei prestiti a lungo termine di Berlino sono diventati positivi.I n Giappone I rendimenti dei titoli di stato a sette anni del paese questa settimana sono saliti sopra lo zero per la prima volta da aprile.
Secondo un indice Bloomberg sul reddito fisso, nel 2020 il valore del debito con rendimento negativo era arrivato a toccare i 18,4 miliardi di dollariL’ammontare di debito a rendimento negativo è sceso di 2 mila miliardi dall’inizio dell’anno e ora costituisce circa il 18% dell’indice obbligazionari…
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