I più sofisticati servizi di tutela del segreto finanziario sono implementati dai Paesi del G7
Gli Usa figurano tra gli Stati più inclini a tutelare il segreto finanziario
Sul punto, il think thank Tax Justice Network, continuamente impegnato nel monitorare i fenomeni di corruzione, evasione e di profit shifting, ha di recente aggiornato la classifica dei Paesi che, più di altri, tutelano il segreto finanziario.
Non stupisce, pertanto, scoprire che a fornire i più sofisticati servizi di tutela del segreto finanziario sono i Paesi del G7 e, più in generale, i paesi economicamente più evoluti.
Nel dettaglio, come messo in evidenza nel Financial Secrecy Index del 2022 di Tax Justice Network, gli Usa sono al primo posto della classifica, figurando tra gli Stati più “complici” nel favorire il trasferimento di capitali in giurisdizioni off-shore e tutelare il segreto finanziario di società e individui; tra cui, si annoverano politici, sportivi milionari, high net worth individuals e, infine, oligarchi.
Anche le normative vigenti in Regno Unito, Giappone, Germania e Italia, in verità, secondo questo studio, si apprestano a essere particolarmente idonee a favorire il segreto finanziario.
L’indice in esame classifica il sistema finanziario e legale di ogni paese con un punteggio di segretezza da 0 a 100, dove un punteggio di 0 indica l’inclinazione alla trasparenza e un punteggio di 100 indica l’inclinazione alla segretezza.
Un rango più alto nell’indice non significa necessariamente, tuttavia, che una giurisdizione abbia leggi più stringenti nel tutelare il segreto; ma, piuttosto, vuol dire che la giurisdizione svolge un ruolo più importante a livello globale nel consentire il segreto bancario, l’anonimato dei titolari effettivi delle società, e altre forme di occultamento della ricchezza.
L’edizione 2022 del Financial Secrecy Index biennale del Tax Justice Network vede alcune delle più grandi economie del mondo svettare in classifica: si tratta di Stati Uniti, Svizzera, Singapore, Hong Kong, Lussemburgo, Giappone, Germania, Emirati Arabi Uniti, Isole Vergini britanniche, Guernsey.
Alla luce di questi aspetti, per frenare il ricorso a strategie volte a trasferire e occultare ricchezza in forza del servizi sul segreto finanziario offerti dalle varie giurisdizioni, è stata avanzata la proposta di istituire un registro patrimoniale globale per armonizzare la regolamentazione in materia fiscale e finanziaria internazionale e contrastare, concretamente, i paradisi fiscali.