Dopo numerose battute d’arresto, il 20 giugno ci sarà la discussione del testo a Montecitorio
Nel nuovo testo della legge delega si prevede il riordino del sistema di deduzioni e detrazioni per la “tutela del bene casa”
Il recente accordo raggiunto sul testo dell’art. 2 della legge delega sul fisco ha previsto l’eliminazione della progressiva e tendenziale evoluzione del sistema verso un modello compiutamente duale che, con l’intento di razionalizzare il sistema, prevedeva la tassazione con un una sola aliquota di tutti i redditi di capitale diversi da quelli Irpef. In buona sostanza, si trattava di tassare in maniera progressiva il reddito e in modo proporzionale il capitale.
Si allontana così il “pericolo” per alcuni contribuenti di veder accorpata sotto un’unica aliquota ad es. la cedolare secca al 10% per canoni concordati, o 21% affitti di mercato o, ancora, l’aliquota al 12,5% sui titoli di Stato.
Il dibattito è, inoltre, ancora acceso per quanto concerne l’uscita graduale dal regime forfettario, il cui tetto soglia risulterebbe alzato a 85.000 euro. Nella proposta delle Commissioni parlamentari, il regime transitorio è opzionale e si applicherebbe per un periodo cuscinetto di due periodi di imposta.
Inoltre, nel nuovo testo della legge delega si prevede il riordino del sistema di deduzioni e detrazioni Irpef per la “tutela del bene casa”.
Ma veniamo all’art. 6, quello che riferisce alla riforma del catasto. La nuova formulazione della norma, alla luce dell’ultima bozza raggiunta a seguito del più recente accordo, prevede che occorrerà indicare per ciascuna unità immobiliare, oltre alla rendita catastale risultante a normativa vigente e sulla base dei dati nelle disponibilità dell’Agenzia delle Entrate, anche una ulteriore rendita, suscettibile di periodico aggiornamento, determinata utilizzando i criteri previsti dal DpR 138/1998 tenendo anche conto dell’articolazione del territorio comunale in ambiti territoriali omogenei di riferimento; della rideterminazione delle destinazioni d’uso catastali, distinguendoli in ordinarie e speciali; dell’adozione di unità di consistenza per gli immobili di tipo ordinario”.
Sul versante Imu, si prevede che laddove dalla riforma del catasto si dovesse riscuotere più gettito, parte di questo verrà destinata alla riduzione dell’imposizione tributaria sugli immobili e prevalentemente attribuita ai Comuni ove si trovano gli immobili interessati” dalla revisione catastale.