Negli ultimi 12 mesi, la popolazione mondiale degli Uhnwi è aumentata del 2,4%, oltrepassando quota 520mila. E nel 2025 dovrebbe superare le 663mila unità
Bassi tassi ipotecari, una ricerca per lo spazio e la privacy e il cambiamento di modelli di pendolarismo hanno spinto più in alto i prezzi dell’immobiliare di pregio
In testa alla classifica Piri 100 Index, si è posizionata Auckland (+17,5%), seguita poi dalle città asiatiche di Shenzhen (+ 13%), Seoul (+ 12%) e Manila (+ 10%)
Prima di andare però a focalizzarci sui singoli mercati, merita evidenziare come, in generale, la risposta globale alla pandemia abbia sostenuto la ricchezza e come, in particolare, nel mondo real estate, alcune delle tendenze di lungo termine, quale il ruolo mutevole dell’ufficio, siano state sovralimentate dalla pandemia, con cambiamenti comportamentali attesi nei prossimi 5 o anche 10 anni accaduti in pochi mesi.
L’espansione della ricchezza non è stata, però, universale. Il trend di crescita è stato vissuto in tutto il Nord America (+4%) e in Europa (+1%), ma è stata l’Asia, con una balzo del 12%, a vedere la maggiore ripresa. Di contro, la pandemia ha minato alcune economie locali: per esempio, il numero degli Uhnwi è calato in America Latina, Russia e Medio Oriente.
In ogni caso, secondo Knight Frank, gli Stati Uniti sono e rimarranno l’hub dominante della ricchezza mondiale, ma l’area che vedrà la più veloce crescita degli Uhnwi nei prossimi cinque anni sarà l’Asia, con un incremento atteso del 39% rispetto a una media globale del 27% (e una popolazione mondiale di Uhnwi che dovrebbe superare quota 663 mila). E non è tutto: entro il 2025, l’Asia ospiterà il 24% di tutti gli Uhnwi, rispetto al 17% del decennio prima.
Ma quali sono i mercati più gettonati?
Stando ai risultati 2020 del Piri 100 (il Prime international residential index elaborato da Knight Frank, che indaga le tendenze chiave che modellano i mercati immobiliari globali di lusso), in testa alla classifica dell’indice, con prezzi medi che terminano l’anno in aumento quasi del 18%, si è posizionata Auckland. La gestione della crisi covid-19 da parte della Nuova Zelanda, la sua rapida ripresa economica, i tassi ipotecari estremamente bassi e un’offerta limitata di immobili di qualità sono stati i fattori alla base dell’impennata dei valori, stimati in crescita quest’anno grazie a un intervento del governo, che dovrebbe cercare di contenere l’inflazione dei prezzi inasprendo le regole sui prestiti o aumentando le tasse. Nelle tre posizioni successive si collocano poi le città asiatiche di Shenzhen (+ 13%), Seoul (+ 12%) e Manila (+ 10%), in un contesto di mercato che ha visto alcune città asiatiche, in particolare nei mercati della Cina continentale, rimbalzare ampiamente.
Nonostante i mercati asiatici occupino comunque le posizioni più alte nella classifica, l’Australasia e il Nord America sono state le regioni che hanno registrato le migliori prestazioni lo scorso anno, con una crescita media annua rispettivamente del 4,9% e del 6,3%. In Australia, a fare da capofila è stata Perth (+ 4%), mentre Sydney (+ 1%) ha registrato nel terzo trimestre il suo più alto volume di vendite “prime”.
In Nord America, dagli Hamptons alla Florida fino ad Aspen, lo spazio suburbano, i rifugi costieri e l’aria di montagna sono stati i fattori trainanti: 10 degli 11 mercati nordamericani monitorati nel Piri 100 si trovano tra i primi 20 classificati, con San Diego (+9,1%) in testa. Unica eccezione è stata New York i prezzi sono scesi del 5,1%.
In Europa il percorso è stato “stop-start”. Nonostante le città si trovino in testa ai risultati – è questo il caso di Zurigo (+ 8%), Stoccolma (+ 6%) e Amsterdam (+ 6%) – il fulcro dell’attività transazionale da giugno in poi si è concentrato sulle località costiere, rurali o alpine, rispecchiando il modello visto negli Stati Uniti. Le secondo case in Provenza, Toscana e nel sud della Francia hanno assistito a ripetute esplosioni di attività ogni volta che le regole di blocco venivano allentate. In Italia, il primo mercato è Venezia, che con un incremento del 5% si colloca al 27° posto della classifica mondiale, seguito dalla zona del lago di Como (+4% al 30° posto) e da Milano (alla 39° posizione, +3%). Infine, il mercato che ha registrato la crescita più contenuta è stato il mercato spagnolo, con Barcellona che ha registrato le prestazioni più altre (+ 1%).
(Articolo tratto dal magazine di aprile 2021)