Il 2023 sarà ricordato come un anno caratterizzato da significative metamorfosi nel panorama degli investimenti delle famiglie italiane. Per la prima volta in molti anni le famiglie hanno deciso di alleggerire le proprie posizioni nei prodotti di risparmio gestito, come fondi e polizze assicurative, per concentrarsi principalmente sull’acquisto di titoli obbligazionari, con una marcata preferenza per i Btp.
I portafogli finanziari delle famiglie: chi esce…
Secondo l’ultimo rapporto sui Conti finanziari pubblicato dalla Banca d’Italia il 5 maggio, nel corso del 2023 le famiglie italiane hanno ceduto prodotti di risparmio gestito per un ammontare complessivo di 40,5 miliardi di euro, con un’accelerazione di questa tendenza nel quarto trimestre, che ha visto una riduzione netta di 13 miliardi di euro.
Questo segna una svolta significativa rispetto agli anni precedenti, in cui il risparmio gestito costituiva un elemento positivo e stabile nei portafogli finanziari delle famiglie.
Il trend di vendita delle famiglie nel 2023 ha coinvolto anche le azioni e altre forme di partecipazione societaria, che hanno subito una riduzione di oltre 30 miliardi di euro nell’arco dell’anno.
... e chi entra
Parallelamente, si è osservato un notevole incremento del portafoglio di titoli obbligazionari detenuti dalle famiglie italiane, con acquisti netti per un totale di 153,3 miliardi di euro, di cui 35,8 miliardi nel quarto trimestre. È interessante notare che parte di questi acquisti è stata finanziata non solo attraverso la vendita di azioni e fondi d'investimento, ma anche sfruttando i depositi bancari, i quali hanno subito una contrazione di 49,5 miliardi di euro nel corso del 2023, sebbene nel quarto trimestre si sia registrato un aumento in controtendenza di 11,2 miliardi di euro.
Considerando tutte le componenti delle attività finanziarie, nel complesso le famiglie hanno aumentato il proprio portafoglio di 54,4 miliardi di euro nel 2023, trainate da un'accelerazione di oltre 60 miliardi di euro netti nel quarto trimestre.
Per gli operatori del settore del risparmio gestito, ora si pone la domanda se il ritorno dei tassi di interesse potrà portare anche a una robusta raccolta netta da parte delle famiglie italiane. Tuttavia, le prospettive non sembrano suggerire un ritorno ai fasti del passato, come We Wealth aveva approfondito in un precedente articolo: la vendita dei fondi potrebbe incontrare maggiori ostacoli in assenza di rendimenti garantiti ed elevati offerti dal Tesoro italiano.
Gli esperti ritengono che il ritorno dei tassi di interesse della Bce potrebbe avere un impatto solo sulle scadenze medio-brevi dei Btp, lasciando pressoché invariata la concorrenza del Btp decennale per un lungo periodo di tempo a venire.
Questo scenario pone una serie di interrogativi sul futuro del settore del risparmio gestito e sull'orientamento degli investimenti delle famiglie italiane, interrogativi che probabilmente accompagneranno gli operatori del settore ancora per diverso tempo.