Negli ultimi 10 anni le società dell’indice Msci World con un’amministratrice delegata hanno quasi costantemente superato – mediamente di 1 punto percentuale – le società guidate da uomini in termini di Return of asset
BlackRock ha determinato come un ipotetico portafoglio long/short che massimizza l’esposizione relativa alle promozioni femminili abbia generato un rendimento superiore dello 0,72% annui negli ultimi quattro anni
La diversità di genere fa bene al portafoglio. Non la prevalenza di donne o uomini nella forza lavoro, ma l’equilibrio. Secondo una nuova indagine condotta da BlackRock dal titolo Lifting financial performance by investing in women sull’Msci World index, le aziende con la forza lavoro più diversificata hanno restituito mediamente una sovraperformance (in termini di Return on asset) di 1,6 punti percentuali annui tra il 2013 e il 2022. Un’opportunità per chi investe guardando ai diversi aspetti che ruotano attorno alle tematiche di genere, dalle promozioni più eque ai vertici delle scale gerarchiche all’adozione di una cultura del lavoro che tenga conto delle esigenze delle donne.
Scorrendo i dati si scopre infatti come anche sostenere una maggiore rappresentanza femminile ai vertici aziendali possa rappresentare un vantaggio. Negli ultimi 10 anni le società dell’indice Msci World con un’amministratrice delegata hanno quasi costantemente superato – mediamente di 1 punto percentuale – le società guidate da uomini in termini di Roa. Ciononostante, gli uomini continuano a dominare una fetta importante dei ruoli di leadership, basti pensare che nel 2021 appena il 18% delle posizioni di dirigente e il 6% delle posizioni di ceo erano occupate da donne. Certo, ricordano i ricercatori, persistono ampie differenze a livello geografico. I paesi nordici (Finlandia, Norvegia, Svezia) e Singapore vantano infatti le più alte percentuali di donne ceo, mentre Spagna, Italia e Israele ne sono privi. Gli Stati Uniti si posizionano a metà strada, con il 7% di aziende con una guida al femminile.
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Anche investire in società che promuovono più donne può essere associato a rendimenti azionari positivi. Esaminando la rappresentanza femminile tra i dipendenti promossi rispetto alla rappresentanza femminile nella forza lavoro generale, BlackRock ha infatti determinato come un ipotetico portafoglio long/short che massimizza l’esposizione relativa alle promozioni femminili abbia generato un rendimento superiore dello 0,72% annuo negli ultimi quattro anni. Tra l’altro, la promozione delle donne è associata anche a tassi di abbandono del lavoro più contenuti. Stando alle stime della società d’investimento newyorkese, migliorare di 5 punti percentuali la presenza delle donne nei gradi più alti è associato a una diminuzione del 3,6% dei tassi di turnover l’anno successivo e del 4,6% due anni dopo.
Sebbene sia difficile definire gli effetti di una cultura del lavoro favorevole alle donne, la durata media del congedo di maternità “può essere un buon indicatore”, scrivono infine i ricercatori. Quello che hanno scoperto è che, di fatto, anche incorporare i dati sul congedo di maternità all’interno di un portafoglio di investimento ne aiuta a incrementare i rendimenti. Sovrappesando le aziende che hanno usufruito di congedi di maternità più lunghi e sottopesando quelle che hanno usufruito di congedi di maternità più brevi, si quantifica un sovrarendimento annualizzato dell’1,07% rispetto al benchmark di riferimento (l’indice Russell 1000). E anche in questo caso politiche favorevoli sul fronte della genitorialità risultano tra l’altro positivamente correlate al sentiment dei dipendenti. “Come nell’analisi delle promozioni femminili, abbiamo riscontrato una significativa correlazione negativa tra la media dei congedi di maternità e i tassi di turnover”, concludono da BlackRock.