Piazza Affari gradisce il via libera della Bce alla fusione Intesa – Ubi. Intanto, Ca’ de Sass fa sapere di non volersi avvalere della clausola che renderebbe inefficace l’offerta a causa della pandemia
Il weekend è iniziato con l’ok della Bce all’Ops del
17 febbraio 2020 di Intesa Sanpaolo verso Ubi Banca. I mercati finanziari hanno gradito la decisione. Le due banche hanno quindi concluso la seduta borsistica mettendo a segno un aumento di 1,73% (Intesa) e 1,5 (Ubi).
Intesa Sanpaolo ha inoltre fatto sapere che non subordinerà l’efficacia dell’offerta agli effetti derivanti dalla pandemia da Covid-19. Secondo gli analisti di Equita, la rinuncia all’attivazione della clausola Mac legata alla pandemia, dovrebbe rimuovere i presupposti per la richiesta del Cda di Ubi. Quest’ultimo aveva infatti avanzato alla Consob (26705/2020) alcuni rilievi per l’asserito avveramento della clausola Mac (
material adverse change) a causa della pandemia Covid-19, che avrebbe reso l’offerta di Intesa inefficace.
Gli analisti sono convinti che, al momento, qualsiasi altra operazione straordinaria difficilmente possa avere le stesse ricadute positive in termini di ritorni per gli azionisti Ubi.
Intesa- Ubi, la Bce dà la benedizione. Le ricadute positive sui titoli
Inoltre, aggiungono gli analisti, nel caso di una combinazione con un altro istituto bancario potrebbe rendersi necessario un aumento di capitale sui mercati, con conseguente rischio diluizione per gli azionisti. Per questo motivo, l’autorizzazione della Bce, benché attesa, è una notizia molto positiva per Intesa Sanpaolo, visto che elimina un elemento di incertezza dallo scenario dell’offerta. È però ancora in corso l’iter autorizzativo dell’autorità Antitrust. La sua conclusione è comunque prevista nel giro di poche settimane.
Kepler Cheuvreux conferma la raccomandazione buy su Intesa Sanpaolo. Segnala inoltre che “si tratta di un passo chiave in avanti” per il decollo dell’offerta. La quale “potrebbe essere accrescitiva del 6% sul nostro target price su Intesa Sanpaolo”, che da 2 euro salirebbe così a 2,13 euro. Banca Akros ha poi ridotto il rating di Intesa Sanpaolo a neutral da buy, proprio perché il titolo ha raggiunto il target price, pari a 1,8 euro per azione. Anche Ubi ha raggiunto il prezzo obiettivo degli analisti: il titolo è quindi passato a neutral da accumulate, con target price invariato a 3,2 euro per azione.
Il weekend è iniziato con l’ok della Bce all’Ops del 17 febbraio 2020 di Intesa Sanpaolo verso Ubi Banca. I mercati finanziari hanno gradito la decisione. Le due banche hanno quindi concluso la seduta borsistica mettendo a segno un aumento di 1,73% (Intesa) e 1,5 (Ubi).Intesa Sanpaolo ha inoltre fat…
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