Nel periodo gennaio-marzo 2022, Intesa Sanpaolo ha registrato 1,024 miliardi di profitti netti, in calo del 32,5% rispetto all’anno prima, ma al di sopra delle attese degli analisti a quota 900 milioni
Escludendo le rettifiche di valore per la guerra tra Russia e Ucraina (pari a 0,8 miliardi, ovvero 20 punti base in meno di Cet 1), l’istituto bancario ha registrato utili netti per 1,67 miliardi, in linea con l’obiettivo di oltre 5 miliardi per l’intero 2022
I ricavi, pur essendo in calo del 3,8%, a 5,414 miliardi, sono comunque superiore al consenso di 4,984 miliardi
Il piano di impresa 2022-25 sta proseguendo a pieno ritmo, con il gruppo bancario che si conferma come motore dell’economia reale e sociale del Paese
Considerando il contesto attuale, il banchiere ha rassicurato il mercato dicendo: “Usciremo come al solito più forti dalla situazione attuale caratterizzata da un difficile contesto macroeconomico globale e poi ha aggiunto che “in questo quadro, Intesa Sanpaolo rimane ai vertici di settore nel 2022 per redditività: stimiamo infatti di superare i 4 miliardi in assenza di ulteriori criticità relative all’approvvigionamento energetico e delle materie prime; in caso di ipotesi molto conservativa di copertura al 40% delle esposizioni nei confronti di Russia e Ucraina stimiamo un risultato netto ben superiore a 3 miliardi”.
Messina ha spiegato che i risultati raggiunti del primo trimestre 2022 sono l’ulteriore dimostrazione di come l’istituto sappia, in contesti estremamente complessi, generare una redditività significativa e sostenibile grazie a un modello di business fortemente diversificato e resiliente, a vantaggio di tutti gli stakeholder. “La generazione di valore per tutti gli stakeholder – spiega il gruppo bancario – si fonda anche sul forte impegno Esg di Intesa Sanpaolo, che nel trimestre si è tradotto in molteplici iniziative umanitarie a favore delle persone della controllata Pravex Bank e della popolazione dell’ucraina e in azioni di implementazione delle iniziative Esg previste nel piano di impresa 2022-2025”.
I ricavi, pur essendo in calo del 3,8%, a 5,414 miliardi, sono comunque superiore al consenso di 4,984 miliardi. Anche gli interessi netti nel trimestre sono scesi del 2,8% a 1,956 miliardi, così come le commissioni nette (-4,6%) a 2,286 miliardi. Il risultato operativo lordo è sceso del 19% a 2,144 miliardi, mentre il rapporto costi/ricavi al 46,3% resta fra i migliori fra gli istituti di credito nell’eurozona.
Per quanto riguarda l’esposizione alla Russia, l’ad ha precisato che questa “è stata ridotta di circa 200 milioni dall’inizio del conflitto senza nuovi finanziamenti o investimenti” e che la stessa “ è limitata a circa l’1% dei crediti verso la clientela del gruppo”, aggiungendo che i prestiti locali ai clienti russi sono meno dello 0,2% dei prestiti totali alla clientela e che la presenza territoriale in Russia è “limitata” e pari a circa 25 filiali.
In tema di dividendi, Messina ha detto che nel primo trimestre hanno già maturato 700 milioni di euro di dividendi e che proporrà al cda la distribuzione di un acconto sul dividendo relativo all’esercizio 2022, se non ci saranno shock particolari nel contesto macroeconomico. Infine, in merito al buyback, Messina ha concluso dicendo che attendono entro giugno il via libera della Bce al riacquisto delle azioni. Via libera che dovrebbe arrivare senza problemi nelle prossime settimane.