L’India, con il suo crescente mercato rappresenta un luogo di opportunità per gli investitori italiani
Il governo indiano sta spendendo quasi il 20% del suo bilancio per favorire investimenti
Tra le grandi potenze del mondo, senza dubbio, occorre annoverare l’India la quale, nello scacchiere globale, occupa un posto di primo piano tanto come player economico che come partner strategico per molti Paesi.
Benché – a differenza di quanto accade per altre e più floride economie – la sterminata nazione dell’Asia meridionale, deve ancora recuperare da molte carenze, infrastrutturali in primis, è ormai diffusa l’idea che l’India è destinata a diventare uno dei Paesi più importanti del mondo. Almeno nel medio termine.
L’India, infatti, come non ha mancato di mettere in evidenza un recente report del Guardian, non solo è uno degli Stati con la popolazione più numerosa ma (con un Pil pro capite che è solo un quarto di quello cinese) è una delle regioni del mondo destinata a fare esperienza di un enorme aumento della produttività.
I fattori che spingono la crescita
Uno dei protagonisti di questa crescita esponenziale (in salsa dolce amara, alla luce dei grandi squilibri sociali che caratterizzano l’India) è certamente Narendra Modi.
Il Primo ministro indiano ha, infatti, il merito di aver dato abbrivio alle politiche di riforma più rilevanti degli ultimi decenni. Politiche che hanno modernizzato l’India e ne hanno sostenuto nel tempo la sua crescita: Modi ha effettuato massicci investimenti nel mercato unico (anche attraverso la de-monetizzazione e la riforma fiscale) e nelle infrastrutture (strade, elettricità, istruzione e servizi igienici, digitalizzazione).
Ma non è tutto. Come ha messo in evidenza Bloomberg il governo indiano sta spendendo quasi il 20% del suo bilancio per favorire investimenti e ridurre i fattori negativi che, fino ad oggi, ne hanno impedito la crescita, dunque burocrazia e corruzione.
L’India in poco tempo è riuscita a creare le basi per diventare un luogo elettivo per moltissime start up e giovani imprese che operano nel digitale al punto da diventare rivale pericoloso per Cina, Taiwan e Stati uniti.
Addirittura, Morgan Stanley prevede che l’India guiderà un quinto dell’espansione mondiale in questo decennio, posizionando la nazione come una delle sole tre in grado di generare una crescita annua di oltre 400 miliardi di dollari.
Opportunità
Come ha messo in evidenza Ice, in una recente guida dedicata all’India, i principali elementi che favoriscono le opportunità in questo territorio sono:
- mercato interno immenso e crescente potere d’acquisto
- investimenti diretti esteri possibili in quasi tutti i settori
- disponibilità di materie prime per energia convenzionale (carbone) e investimenti in rinnovabili per garantire power-supply
- crescita esponenziale e-commerce (700 milioni di connessioni) e start-up innovative (unicorns)
- basso costo del lavoro qualificato nel settore dei servizi e popolazione giovane (circa 50% della popolazione < 25 anni)
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Prospettive per l’Italia
La Camera di Commercio Italiana in India conta circa 1000 associati, provenienti da diversi settori e industrie, ed ha una presenza pan-indiana, con sede principale a Mumbai e uffici regionali a Nuova Delhi, Kolkata, Chennai e Bangalore.
L’Italia è presente in molti settori: dall’automotive, alle costruzioni, alla moda, all’agroalimentare al manufatturiero.
Quando al piano fiscale, come messo in evidenza in un nostro precedente articolo, ad una aliquota competitiva delle imposte sui redditi del 25,17% per tutte le società, si aggiunge per le nuove iniziative produttive una aliquota sostanzialmente ridotta del 17,16%.
Inoltre, l’imposizione sui dividendi in uscita sconta una ritenuta del 10% per le imprese residenti e da una del 15% per le imprese non residenti con riconosciuta applicazione dei trattati internazionali contro le doppie imposizioni.