L’India è la quinta economia mondiale, con un prodotto interno lordo stimato a prezzi correnti di 3,73 mila miliardi di dollari
Ha sovraperformato molti mercati globali nel corso del 2023, con l’Msci India in crescita del 17% da inizio anno
Debach: “La cautela rimane essenziale, dato il carattere dinamico e potenzialmente volatile dei mercati emergenti”
L’India supera Hong Kong diventando il settimo mercato azionario più grande al mondo. Alla fine di novembre, stando agli ultimi dati della World federation of exchange, la capitalizzazione di mercato totale della borsa nazionale indiana era 3.989.000 miliardi di dollari contro i 3.984.000 miliardi di Hong Kong. Il Nifty 50, che tiene traccia di 50 delle più grandi società quotate indiane, si avvia verso l’ottavo anno consecutivo di guadagni dopo essere balzato di oltre il 16% da gennaio. Ma non si tratta dell’unico dato da monitorare.
“L’India emerge come un’opportunità di investimento allettante, guidata da condizioni economiche e commerciali favorevoli”, dichiara a We Wealth Gabriel Debach, market analyst di eToro. I numeri parlano chiaro, aggiunge. È la quinta economia mondiale, con un prodotto interno lordo stimato a prezzi correnti di 3,73 mila miliardi di dollari, secondo i dati del Fondo monetario internazionale di ottobre. “Ma ancor più significativa è la sua terza posizione come economia globale in base alla parità di potere d’acquisto, dopo Cina e Stati Uniti”, osserva Debach. Con una popolazione stimata di oltre 1,43 miliardi di abitanti supera perfino la Terra del Dragone, presentando una comunità quattro volte più numerosa di quella statunitense e guadagnandosi il titolo di Nazione con il maggior numero di abitanti a livello mondiale. “La prevista crescita economica del 6,3% nel 2023, superiore al 5% della Cina, la posiziona come il paese con la maggiore crescita mondiale tra le principali economie”, aggiunge l’analista.
Msci India in crescita del 17% da inizio anno
Dal punto di vista finanziario, ha sovraperformato molti mercati globali nel corso del 2023, con l’Msci India in crescita del 17% da inizio anno. “La capitalizzazione complessiva del Bombay Stock Exchange è cresciuta al tasso annuo composto del 17% negli ultimi 19 anni, superando persino il 15% dello Shanghai Composite Index (mentre il Ftse Mib riporta un modesto +2%)”, spiega Debach. “Sebbene sappiamo come il mercato azionario non sia l’economia, l’India potrebbe trarre vantaggio da diverse dinamiche, come la delocalizzazione dalla Cina, la ricerca di paesi in crescita e la diversificazione in economie emergenti che potrebbero beneficiare della minore forza del dollaro. Inoltre, il contesto di incertezza politica e geopolitica la vede posizionarsi diplomaticamente sia come partner nelle Brics che nella regione, suscitando l’interesse anche dell’Occidente”, dice l’analista. Secondo Debach, nel breve termine le imminenti elezioni politiche potrebbero contribuire a un aumento della volatilità nel contesto economico indiano. Tuttavia, sembra che la vittoria dell’attuale leader, Narendra Modi, non sia messa fortemente in discussione. “Modi, al potere dal 2014, guida un governo che gode di un notevole sostegno, risultando addirittura l’esecutivo maggiormente apprezzato al mondo secondo il Global leader approval rating tracker, con un elevato grado di approvazione del 77%”, spiega l’analista.
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Carter: “Il 2024 sarà un anno fondamentale”
Per Kevin Carter, fondatore e cio di EMQQ Global, partner di HANetf, il 2024 sarà un anno fondamentale per il Paese. Ma soprattutto per la sua digitalizzazione, un trend in corso già da diverso tempo e ora al punto di svolta, secondo Carter. “Tra le aree chiave da tenere d’occhio nel prossimo futuro troviamo quindi l’espansione dell’economia digitale, alimentata dall’e-commerce. Il mercato indiano vanta infatti una sostanziale differenza rispetto, ad esempio, al mercato statunitense che è dominato dal colosso Amazon”, racconta. “Qui, nel corso del 2023, è stata lanciata l’iniziativa Open network for digital commerce con l’obiettivo di consentire a tutti i venditori in India di vendere in digitale attraverso una rete di e-commerce decentralizzata. Si tratta di un’infrastruttura pubblica digitale pensata dal governo proprio per democratizzare il panorama tecnologico, alimentando l’innovazione e l’imprenditorialità”, osserva il cio.
India: quanto dovrebbe pesare in portafoglio
Fatte queste premesse, Carter ricorda come l’India sia presente all’interno delle principali strategie sui mercati emergenti, che tuttavia hanno avuto vita difficile negli ultimi anni. Per questo, secondo l’esperto, per puntare sul potenziale di crescita di un Paese il cui pil si prevede raddoppierà entro il 2030 “conviene puntare su strategie esclusive, sia attive che passive, ma focalizzate solo sul mercato indiano”. Il vero potenziale di crescita dell’India, conclude, risiede tra l’altro nella sua internet economy, per la quale è previsto nello stesso lasso di tempo un +570%, oltre cinque volte il suo valore attuale. “Nonostante il ritorno del mercato a livelli di valutazione elevati con multipli anch’essi alti, le attese restano per crescite degli utili a doppia cifra”, interviene Debach. “È importante notare tuttavia che, trattandosi di un investimento in un mercato emergente, dovrebbe costituire una parte generalmente non superiore al 10% di un portafoglio bilanciato di un investitore medio”. La cautela rimane essenziale, conclude Debach, considerando il carattere dinamico e potenzialmente volatile di tali mercati.