Andrea Poggi: “I direttori finanziari italiani guardano sempre di più all’innovazione come leva strategica per favorire il rilancio dell’azienda e la crescita organica della performance”
Le cinque tematiche verso le quali i cfo delle principali aziende italiane stanno indirizzando i propri investimenti risultano allineate alle priorità del Pnrr
Inflazione, timori geopolitici e strozzature delle catene globali di fornitura condizionano (in negativo) le intenzioni d’investimento dei direttori finanziari italiani. Ma il 90% vede nei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza come un’opportunità di rilancio. Ecco i 5 temi che guidano l’agenda dei cfo secondo la nuova Cfo survey – Primavera 2022 di Deloitte. E come si sta evolvendo la loro figura nell’attuale contesto di mercato.
“I direttori finanziari italiani guardano sempre di più all’innovazione come leva strategica fondamentale per favorire il rilancio dell’azienda e la crescita organica della performance”, spiega Andrea Poggi, clients & industries leader di Deloitte Central Mediterranean e innovation leader di Deloitte North South Europe. “In questo contesto, il Pnrr rappresenta un’opportunità senza precedenti: in totale, circa 83 miliardi verranno dedicati allo sviluppo innovativo delle aziende, una svolta epocale per il nostro Paese e un grande catalizzatore dell’interesse dei direttori finanziari”.
Pmi italiane: 5 temi in agenda
Nel dettaglio, le cinque tematiche verso le quali i cfo delle principali aziende italiane stanno indirizzando i propri investimenti risultano infatti “allineate alle priorità del Pnrr”, aggiunge Poggi. Si parla di digitalizzazione dei processi produttivi per il 42% degli intervistati e protezione dai rischi cyber per il 36% ma non manca chi guarda alla necessità di ottimizzare le catene di fornitura (36%), potenziare le attività di ricerca e sviluppo (35%) e aggiornare le competenze interne in termini di up o re-skill (32%).
Cfo: come cambia il loro ruolo
In questo contesto, la figura del cfo sta vivendo un processo di evoluzione. “Da un lato è innegabile un suo crescente coinvolgimento nella pianificazione strategica, dall’altro non si può non riconoscere un ruolo chiave di stimolo al processo innovativo aziendale”, interviene Riccardo Raffo, cfo program leader di Deloitte Italia. “In un contesto economico molto incerto con i tassi d’interesse in progressivo rialzo, è chiamato non solo a identificare e utilizzare tutte le leve in suo possesso per consentire l’attuazione della strategia aziendale, ma anche ad adottare nuovi e flessibili approcci volti a stimolare la crescita aziendale”.
Di conseguenza, nove cfo su 10 definiscono i fondi Next Generation Eu come centrali per il rilancio della propria azienda, in quanto capaci di abilitare una serie di iniziative innovative sul fronte della trasformazione digitale (per il 42%), del green (33%) e del miglioramento dei livelli di efficienza interni (25%). Inoltre, il 43% ha già mosso i primi passi per accedere agli incentivi fiscali a supporto degli investimenti ad alto contenuto tecnologico e il 38% a quelli riconducibili al Piano Transizione 4.0. Definendo in definitiva il Pnrr “come un vero abilitatore dello sviluppo innovativo e sostenibile della propria azienda”, conclude Poggi.