La finanza sta dunque lanciando prodotti sempre più attenti a tutti gli aspetti degli Esg
La strada da fare è ancora lunga e si è solo all’inizio
In cosa investe?
Bnp Paribas inclusive growth investe in imprese che contribuiscono positivamente alla diversità e all’inclusione. La sua strategia d’investimento si basa su 5 grandi sfide sociali, identificate come le principali cause delle disuguaglianze:
- Proteggere le componenti più fragili della società
- Favorire la mobilità sociale
- Sviluppare un’offerta di qualità accessibile al maggior numero possibile di persone
- Rispettare l’etica degli affari
- Promuovere la decarbonizzazione e la biodiversità
“Nella convinzione che la crescita inclusiva sia fonte di risultati finanziari sostenibili e di una migliore gestione del rischio a lungo termine, Bnp Paribas inclusive growth mira a offrire a investitori istituzionali e risparmiatori rendimenti potenzialmente interessanti, contribuendo al contempo a un’economia che crea opportunità per tutti” si legge nella nota della società.
La valutazione
Ma le novità non finisco qua, perché Bnpp Am ha sviluppato un metodo di valutazione proprietario che combina l’esperienza del suo dipartimento di ricerca quantitativa con le capacità di analisi dei dati non finanziari del suo team di esperti in analisi Esg.
A tutti i titoli viene assegnato un rating su una scala da 0 a 100, in funzione di indicatori Esg associati a una gamma specifica di criteri inerenti alla crescita inclusiva. Questi criteri riguardano i contratti di lavoro, le condizioni di lavoro, la parità salariale, la diversità dei profili all’interno dell’impresa, la percentuale di donne dirigenti, la presenza di donne in posizioni direttive, la gestione dei talenti, la formazione professionale, l’offerta di prodotti e servizi per i consumatori a basso reddito, la politica di remunerazione dei dirigenti. Il punteggio inclusivo finale assegnato a ogni società viene stabilito sulla base di una sovraponderazione dei criteri sociali (che contano il 65% del punteggio inclusivo, contro il 20% dei criteri di governance e il 15% dei criteri ambientali). In questo modo vengono identificati i leader della crescita inclusiva. Le società con un rating inferiore a 20 su 100 sono automaticamente escluse dall’universo d’investimento.
“Integrando alcuni specifici indicatori di performance di una società, quali il tasso di rotazione dell’organico o la diversità all’interno del consiglio di amministrazione, il nostro modello proprietario consente di filtrare l’universo d’investimento identificando le aziende migliori da questo punto di vista. A partire da un migliaio di imprese inizialmente identificate, il nostro approccio finanziario consente di costruire un portafoglio di azioni concentrato composto da 40-60 titoli. Questa gestione “high conviction” ci permette di individuare i leader della crescita inclusiva e risponde alle aspettative dei nostri clienti che desiderano generare un impatto positivo sulla società di domani creando valore nel lungo periodo”, dichiara Maria Luz Diaz Blanco e Anne Froideval, gestori del fondo Inclusive growth,