Nel marzo 2025, il mercato obbligazionario ha mostrato segnali di cambiamento rispetto alle tendenze ottimistiche della seconda metà del 2024. Le politiche economiche dell’amministrazione Trump, caratterizzate da aggressività sul fronte dei dazi e annunci contraddittori, hanno contribuito a un calo della fiducia degli investitori, portando a previsioni di crescita USA inferiori al 2% per l’anno in corso.
In questo contesto, i titoli di stato italiani (BTP) hanno attirato l’attenzione degli investitori. Il 26 marzo 2025, sono state programmate aste per il collocamento di nuovi BTP:
BTP Short Term febbraio 2027: emesso il 31 gennaio 2025, con scadenza il 25 febbraio 2027 e una cedola annuale lorda del 2,55%.
BTP indicizzati all’inflazione europea maggio 2029: con emissione il 26 aprile 2023, scadenza il 15 maggio 2029 e una cedola annuale dell’1,5%.
Le aste del 13 marzo 2025 hanno incluso un BTP a 3 anni con scadenza nel 2028 e una cedola annua lorda del 2,65%, oltre a un BTP Green con cedola al 4%.
Le obbligazioni high yield europee sono state considerate interessanti per gli investitori nel 2025, grazie a fondamentali aziendali solidi e a tassi di insolvenza previsti intorno al 2-3%. Tuttavia, gli spread ristretti richiedono un approccio cauto e attivo nella selezione degli emittenti.
In sintesi, marzo 2025 ha visto il mercato obbligazionario influenzato da incertezze politiche e commerciali, con gli investitori che hanno cercato rifugio in titoli di stato considerati più stabili, come i BTP italiani, e in obbligazioni societarie con fondamentali solidi.