L’obiettivo sotto la lente è in questo caso il numero 13 dell’Agenda Onu 2030: “Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico”. Ma saranno scandagliati tutti e 17.
Per fotografare il drammatico impatto del cambiamento climatico sulla Terra, Stefano Guindani e? andato nel punto abitato più a nord delle Isole Svalbard, in Norvegia. Qui, al posto delle millenarie distese di ghiaccio, ad attenderlo c’erano distese di roccia e terra bagnate da un Mar Glaciale Artico il cui livello è sempre più alto. Decine di migliaia di animali stanno perdendo il loro habitat naturale e sono a rischio estinzione. Il color marrone di quel territorio un tempo bianco attira e trattiene il sole e il calore, tanto che nel luglio 2020 da queste parti si sono registrati 23 gradi, la temperatura più alta di sempre (contro gli 0 gradi centigradi abituali).
La situazione delle Isole Svalbard fa sorgere nella comunità scientifica internazionale una domanda: la battaglia contro il cambiamento climatico è già persa? Nell’impossibilità di rispondere, Stefano Guindani ha scelto di adottare un approccio diverso, non dandosi per vinto e incontrando persone che la pensano come lui. Gli scienziati delle stazioni di ricerca delle Svalbard, per esempio, che stanno lavorando a soluzioni che potrebbero notevolmente ridurre gli effetti causati dall’aumento delle temperature, come ad esempio cospargere la roccia nera con sabbia bianca per scongiurare almeno un po’ l’accumulo di calore.
BG4SDGs – Time to Change, di cui avevamo parlato qui, e? il progetto fotografico attraverso il quale Banca Generali e Stefano Guindani indagano lo stato di realizzazione dei 17 obiettivi di sviluppo dell’Agenda Onu 2030. Per ciascuno di essi, la chiave adottata dal fotografo e? duplice, da un lato immortalando l’azione negativa dell’uomo sull’ambiente e sulle comunità, dall’altro evidenziando come lo stesso genere umano possieda una straordinaria capacita? di recupero del malfatto grazie alla scienza e alla sua inventiva.