Il mercato si sta trasformando radicalmente e l’effetto Trump sicuramente è uno dei responsabili. Il tycoon potrebbe essere rappresentato come un vero e proprio uragano, pronto a distruggere ogni cosa su cui decide di passare.
Insomma, incertezza geopolitica, volatilità per il mercato e dazi commerciali stanno portando ombre sulla finanza, anche se con un impatto più limitato del previsto. L’altro ingrediente che sta trasformando il mondo degli investimenti, è la gamification dei mercati finanziari, soprattutto negli Stati Uniti. I social network, infatti, oggi sono come piattaforme di trading attive 24/7, con discussioni continue sui titoli più in voga, come Tesla.
Di questo e molto altro ha parlato Michel Saugnè, CIO di La Financière de l’Échiquier – LFDE, durante il loro evento, in ottica del secondo semestre.
Europa vs Stati Uniti: quale sarà il nuovo ordine globale nei mercati?
Negli ultimi anni, gli investitori si sono concentrati sulle superperfomance dei titoli a stelle e strisce, ma oggi dove anche il mercato statunitense sembra andare incontro a un profondo cambiamento, allora l’Europa riguadagna il suo fascino.
Gli States non sono l’unico Paese sul mercato ed è il momento di tornare a guardare al resto del mondo. L’Europa, da parte sua, ha un grande game changer: la Germania. La locomotiva d’Europa, con il nuovo piano fiscale approvato, che supera in valore l’intero piano Marshall, è pronta a ripartire più velocemente che mai, trascinandosi dietro anche il resto dell’Unione.
Già guardando a quanto successo negli ultimi mesi, sono proprio le aziende tedesche a guidare la crescita europea, basti pensare che Rheinmetall ha portato a casa una crescita del 178,90% e Siemens Energy dell’80,35%. Queste aziende sono accompagnate, chiaramente, dal successo delle banche. La performance del settore bancario è infatti 3 volte quella dell’intero mercato: l’indice STXE Banks è cresciuto del +35%, mentre lo STXE Utilities , il secondo top performer, si trova ora al +22,48%.
A spingere ulteriormente verso l’Europa è proprio l’euro, o meglio, il deprezzamento del dollaro. Il biglietto verde negli ultimi mesi ha infatti perso il 40%, dando più forza alla moneta comune europea e, allo stesso tempo, alle valute emergenti.
Gli States perdono pezzi, ma il mercato continua a salire
Dopo qualche inciampo il 2 aprile, giorno del Liberation Day in cui Trump ha annunciato dazi sul resto del mondo, il mercato statunitense sembra continuare a procedere con forza, anche se sempre sulle montagne russe. La realtà è che, secondo Saugnè, gli investitori si trovano di fronte a diverse bolle pronte ad esplodere. Nonostante la sottoperfomance di alcune delle Magnifiche 7, gran parte del rimbalzo dell’S&P500 è legato ai Big Tech, guidati da Microsoft, Nvidia e Meta. Questo significa che il mercato statunitense è sempre più concentrato: non avere almeno uno dei tre titoli vincenti, significa avere un portafoglio che fatica. Questo è solo un esempio di bolla, ma lo stesso sta accadendo anche nel mercato immobiliare. Quindi, nel pratico, secondo l’esperto finchè il mercato del lavoro si mantiene forte e i consumatori mantengono il lavoro, allora anche il mercato continuerà a procedere, ma non appena questa situzione cambierà, le ripercussioni saranno evidenti sul mercato globale.
Safe heaven: esistono ancora i beni rifugio?
Ogni volta che il mercato è attraversato dalla volatilità, allora gli investitori – ma anche le banche centrali – vanno alla ricerca di beni e asset rifugio, che rimangono stabili nonostante l’incertezza. I Treasury statunitensi sono, sicuramente, un chiaro esempio di questo. Eppure, la sfiducia nei confronti dell’amministrazione Trump sta portando molti investitori istituzionali a cercare riparo altrove, come nell’oro. Questo è evidente guardando al mercato: mentre i grandi investitori abbandonano i Tresury e comprano oro, il suo costo sale alle stelle. Ma per chi preferisce puntare sui titoli di Stato, quelli statunitensi non sono l’unica opzione: i Japanese Government Bond, i Bund tedeschi e le obbligazioni federali svizzere offrono opportunità interessanti e a sconto.
Guardare al futuro con un occhio al presente: i trend che ridefiniscono il mercato
Guardando al mercato, in periodo di alta volatilità e incertezza, gli spread si muovono con forza eppure, nonostante le tensioni geopolitiche, questi sembrano perfettamente sotto controllio sia in Europa che negli Stati Uniti. Sarà che gli investitori si sono abituati a guerre e tensioni? È ancora troppo presto per trarre conclusioni. É vero, il mercato non sta avendo reazioni eccessive, basta prendere come esempio l’attacco missilistico statunitense sull’Iran che ha lasciato il mercato per lo più intonso. Però, gli effeti di lungo termine di queste guerre e dei dazi, che devono ancora entrare nel vivo, sono difficili da valutare.
Secondo Saugnè, esistono però dei trend che continueranno a crescere, nonostante tutto. Partendo dai settori, gli investimenti in difesa sono destinati a crescere, anche a seguito della decisione della Nato di alzare la spesa per la difesa al 5% del Pil di ogni Paese membro entro il 2035. Lo stesso si può dire anche per il mondo dell’healthcare, con le bigpharma che hanno trasformato il loro modus operandi, concentrandosi su poche ricerche alla volta. Ma il vero fatto x che potrebbe trasformare il mondo per come lo consociamo, è l’intelligenza artificiale. É vero, ChatGpt è già entrata nella vita quotidiana, ma questo non basta a creare profitti. L’esperto è sicuro che la vera rivoluzione sarà nelle applicazioni dell’AI nei robot umanoidi. Dal suo punto di vista, entro il 2035 questi saranno un elemento normale nella vita: saranno presenti nelle case, sui posti di lavoro e negli ospedali, liberando le persone dai compiti più pesanti. L’impatto sarà simile a quello delle automobili: ci vorranno un paio di decenni per abituarsi, ma poi cambieranno il mondo.
Ma a questo punto, vale la pena chiedersi dove si trovi tutta questa innovazione. Se nel passato i laboratori statunitensi erano la casa principale delle rivoluzioni tecnologiche, capitanate dall’MIT (Massachusetts Institute of Technology), ora l’origine va cercata nei Paesi emergenti. Shangai oggi è il campione di innovazione, se in Cina bastano sei mesi per testare una nuova applicazione, in America sono necessari cinque anni. L’Oriente diventa, oggi più che mai, un’area non ignorabile per gli investitori.
Domande frequenti su Geopolitica e gamification: come i mercati si trasformano
L'articolo suggerisce che l'effetto Trump, con la sua politica imprevedibile, ha generato incertezza geopolitica e volatilità nei mercati. Viene paragonato a un 'uragano' che potrebbe destabilizzare la finanza, anche se l'impatto reale è risultato più limitato del previsto.
Secondo l'articolo, due fattori principali stanno trasformando il mondo degli investimenti: l'incertezza geopolitica, accentuata da eventi come l'effetto Trump, e la 'gamification' dei mercati, che introduce nuove dinamiche nel settore.
Sì, l'articolo menziona che i dazi commerciali stanno portando 'ombre' sulla finanza. Tuttavia, specifica che questo impatto è più limitato di quanto inizialmente previsto.
La principale preoccupazione è l'incertezza geopolitica, descritta come un fattore che contribuisce alla volatilità del mercato e che influenza le decisioni di investimento.
Oltre all'effetto Trump, l'articolo identifica la 'gamification' dei mercati come un elemento chiave che sta ridefinendo il mondo degli investimenti, introducendo nuove dinamiche e approcci.