Il consiglio di amministrazione di Generali ha siglato in data 21 gennaio 2024 un memorandum di intesa riguardante una joint venture con Bpce nel settore del risparmio gestito. L’accordo coinvolge le controllate Generali Investment Holding e Natixis, che – previe le consuete approvazioni di legge – saranno socie ciascuna al 50% della società nata dall’accordo, “con equilibrati diritti di governance e controllo”, secondo quanto fanno sapere dal Leone. Il ceo di Bpce, Nicolas Namias, verrebbe nominato presidente, il ceo di Generali Philippe Donnet vice presidente, mentre Woody Bradford, l’attuale ceo di Generali Investments Holding, diventerebbe il ceo della società globale. Infine Philippe Setbon, oggi ceo di Natixis IM, assumerebbe il ruolo di vice amministratore delegato.
I numeri dell’accordo Generali – Natixis
1900 miliardi di asset under management, 4,1 miliardi di ricavi, 210 milioni di sinergie, conferimento di asset e attività per un valore complessivo di circa 9,5 miliardi e un utile pro forma di 700 milioni sono i numeri principali dell’accordo. L’ammontare prospettico delle masse in gestione porrebbe la jv al nono posto a livello mondiale per masse gestite, e in posizione di leadership in Europa. Sarebbe inoltre prima a livello mondiale nella gestione di asset per la clientela assicurativa. L’intesa avrà la durata di quindici anni. Il gruppo triestino dovrà versare 15 miliardi di euro a titolo di capitale di avviamento per portarsi a pareggio con Natixis. Quest’ultima procederà nell’incasso dei dividendi (125 milioni annui) nel 2026 e nel 2027. Generali Investment Holding invece utilizzerà quelle stesse somme per ripagare i 230 milioni dovuti per l’acquisizione di MGG. La sede della joint venture sarà Amsterdam.
La chiusura della potenziale combinazione avverrà dunque dopo tutti i passaggi normativi di rito. È prevista entro fine anno ma in ogni caso per le due società lo scopo è quello di continuare a svilupparsi “come leader globale ed espandersi ulteriormente nel segmento in crescita dell’asset management assicurativo per clienti terzi”.
Il commento del ceo di Generali, Philippe Donnet
Secondo Philippe Donnet, la creazione di questa joint venture “rappresenterebbe un’opportunità unica per dare vita all’asset manager leader in Europa e tra i primi dieci a livello globale”. La nuova entità avrebbe “forti radici in Italia, Francia e Stati Uniti, in grado di rispondere alle esigenze in continua evoluzione dei clienti (…). Il nostro paese d’origine, l’Italia, e tutti gli altri mercati in cui serviamo i nostri clienti, trarrebbero vantaggio da una piattaforma di asset management ancora più solida e con rafforzate competenze di investimento, in grado di apportare reali benefici all’economia”.
Con Bpce del resto il gruppo di Trieste condivide “una cultura e un approccio operativo analoghi, garantisce le condizioni ideali per un’integrazione agevole e di successo delle nostre attività combinate. La joint venture rappresenta una tappa fondamentale da quando, sette anni fa, abbiamo lanciato il business dell’asset management di Generali e conferma gli importanti risultati raggiunti nel corso degli ultimi cicli strategici”.
Con l’accordo Generali-Natixis l’Italia “non perderà sovranità finanziaria”
In conferenza stampa Donnet liquida come “scherzo” la questione della potenziale perdita di sovranità finanziaria dell’Italia, aggiungendo anzi che secondo lui i “i benefici dell’operazione saranno molteplici per tutti i portatori di interesse, compresa l’Italia”. Del resto quella in fase di creazione è “una piattaforma di asset management globale con grandi capacità, saremo più grandi che mai e saremo in grado di attrarre capitali in Italia: ne beneficeranno clienti, dipendenti, Europa, e il mercato in generale”. Infine, il ceo di Generali non si è detto preoccupato per l’approvazione a maggioranza del memorandum, né della possibile azione di responsabilità nei confronti dei consiglieri da parte del gruppo Caltagirone.
L’amministratore delegato ha inoltre evidenziato come la joint venture Generali-Natixis rappresenti una pietra miliare nel percorso di crescita dell’asset management di Generali, risalente a sette anni fa. Nicolas Namias, ceo di BPCE, ha vantato “l’eccezionalità” della loro piattaforma di asset management, sottolineando come quest’ultima iniziativa si allinei al piano strategico Vision 2030 di BPCE, che punta a crescere in Francia, oltre che Europa e all’estero.