- Il gender gap negli investimenti sembrerebbe essersi allargato a causa del maggior numero di uomini under 45 che hanno investito per la prima volta nell’ultimo anno
- Tra minore propensione al rischio e salari medi più bassi, il 29% delle donne preferisce mantenere più beni in contanti, contro il 25% degli uomini
La forbice delle disparità di genere, anche nel mondo degli investimenti, fatica a restringersi. Anzi, in alcuni casi cammina in direzione contraria. Secondo uno studio condotto dalla società di ricerca Boring Money e visionato dal Financial Times, nel Regno Unito il cosiddetto “gender investment gap” è aumentato di 54 miliardi di sterline nell’ultimo anno, raggiungendo i 567 miliardi tra gennaio 2023 e gennaio 2024. Dodici mesi in cui gli uomini hanno investito 1,01 miliardi di sterline, contro i 450 miliardi delle donne.
A incidere, stando all’analisi che ha coinvolto 6.486 adulti, sono le tendenze relative ai più giovani del campione. Il gender gap negli investimenti sembrerebbe infatti essersi allargato a causa del maggior numero di uomini di età compresa tra 25 e 44 anni che hanno investito per la prima volta, rispetto alle donne appartenenti alla stessa fascia d’età. “Il gender investment gap rimane ostinatamente e frustrantemente alto”, osserva Holly Mackay, amministratrice delegata di Boring Money. “È scioccante che sia superiore al prodotto interno lordo della Polonia o dell’Argentina”, aggiunge.
Solo il 9% delle under 25 investe
Le evidenze mostrano tra l’altro come solo il 19% delle donne con un’età compresa tra i 25 e i 44 anni intendeva iniziare a investire a inizio anno, in crescita di appena un punto percentuale rispetto all’anno precedente. Un dato che si confronta con un balzo dal 28% al 34% nella quota di uomini britannici della stessa età che hanno invece investito nello stesso periodo. E più si scende di età più il divario diventa marcato, se si considera che tra i giovani con un’età compresa tra 18 e 24 anni solo il 9% delle donne investe contro il 22% degli uomini.
Quanto (e come) investono le donne
Il gender gap, tra l’altro, si riflette anche sul modo in cui donne e uomini investono. Innanzitutto, come noto, le donne (indipendentemente dall’età, incluse le investitrici) mostrano una minore tolleranza al rischio rispetto agli uomini. In questo senso, un’analisi di HM Revenue & Customs mostra per esempio come gli investitori manifestano un’inclinazione maggiore per le criptovalute (il 13% degli uomini possiede crypto a fronte del 6% delle donne). Così, tra minore propensione al rischio e salari medi più bassi, il 29% delle donne preferisce mantenere più beni in contanti, contro il 25% degli uomini.
L’educazione finanziaria che manca, anche in famiglia
C’è infine un tema di educazione finanziaria, anche all’interno del contesto familiare. Dati di Hargreaves Lansdown rivelano che le donne sono più propense a ricevere consigli in tema di finanza dalla figura materna, piuttosto che da quella paterna. Il 35% delle intervistate afferma infatti che la propria madre ha avuto un’influenza maggiore sul loro atteggiamento nei confronti del denaro. Solo una su tre dichiara però di aver ricevuto un’istruzione in tema di investimenti in famiglia, mentre due su tre dicono di aver ricevuto un’istruzione in tema di finanza personale, come il budgeting.