Secondo una nuova ricerca, i fondi sovrani e i loro omologhi pubblici hanno fatto passi avanti quando si tratta di migliorare la conformità esg
L’analisi ha riguardato 100 fondi sovrani e 100 fondi pensione pubblici a livello globale, valutandoli sotto i profili della governance, della sostenibilità e della resilienza
Nell’ultimo anno i fondi sovrani hanno migliorato i loro punteggi del 6%, mentre i fondi pensione pubblici del 5%
L’annuale quadro di valutazione della governance, della sostenibilità e della resilienza del Global Sovereign Wealth Fund, pubblicato venerdì, ha mostrato un netto miglioramento rispetto all’anno precedente in termini di sostenibilità tra i fondi sovrani, alcuni dei maggiori proprietari di asset del mondo.
“Secondo il rapporto, il quadro di valutazione serve ai proprietari di patrimoni per misurarsi e migliorare le loro pratiche e consente agli altri operatori del mercato di guardare ai loro partner in modo obiettivo. Solo con un’analisi completa e regolare saremo in grado di vedere le virtù – e i vizi – dei principali investitori statali del mondo” si legge nel report. “Esiste una correlazione positiva tra i punteggi GSR elevati e i rendimenti finanziari, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto della governance” ha dichiarato Diego Lopez, amministratore delegato di Global SWF, a Institutional Investor.
Tra i fondi valutati, i più performanti sono stati il Canada Pension Plan, il fondo olandese PGGM, la Caisse de Dépôt et Placement du Québec (CDPQ), il Temasek di Singapore, il Future Fund australiano, la British Columbia Investment Management Corporation (BCI) canadese, il Super Fund neozelandese e l’Ireland Strategic Investment Fund. Ognuno di questi fondi sovrani ha ricevuto un punteggio del 96%.
Oltre a fondere i team per creare un gruppo “energie sostenibili”, CPP Investments, il fondo che ha ricevuto il punteggio più alto, ha nominato il suo primo chief sustainability officer nel 2021, come risulta dal rapporto. Questo, insieme alle strategie di coinvestimento e all’attenzione per la governance della gestione delle crisi, è ciò che ha aiutato l’organizzazione a ottenere il massimo punteggio.
L’analisi, che ha riguardato 100 fondi sovrani e 100 fondi pensione pubblici a livello globale, è suddivisa in tre sezioni. La sezione governance comprende, tra gli altri criteri, le regole di deposito e prelievo, la reputazione dei gestori esterni, la strategia di investimento, i rendimenti e la governance interna ed esterna. Nella categoria sostenibilità sono stati valutati dieci elementi, tra cui le politiche, le dichiarazioni di missione e l’allineamento con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. La categoria della resilienza tiene conto invece delle politiche di gestione del rischio, delle informazioni sullo stato di finanziamento e di altri criteri. In totale si tratta di 25 domande a cui si può rispondere con un sì o un no.
Il Global SWF ha escluso i nuovi arrivati per confrontare i punteggi del 2021 con i risultati di quest’anno e ha scoperto che i fondi sovrani hanno migliorato i loro punteggi del 6%, mentre i fondi pensione pubblici del 5%. “Gli investitori sovrani si stanno impegnando molto per diventare più trasparenti e sostenibili”, ha dichiarato Lopez in un comunicato.
Raggruppando i fondi per Paese, gli Stati Uniti si sono classificati al 24° posto, con un punteggio del 65%. Il Regno Unito si è piazzato al 19° posto, con un punteggio del 71%.
I fondi del Medio Oriente e del Nord Africa – sebbene in genere ottengano un punteggio basso – sono migliorati “considerevolmente” rispetto al rapporto del 2021. Il QIA del Qatar, ad esempio, ha migliorato il suo punteggio del 32%, grazie a una maggiore trasparenza online e all’assunzione di nuovi dipendenti focalizzati sulle tematiche esg. La FSDEA dell’Angola, invece, ha incrementato il suo punteggio del 40%. Secondo il rapporto, il fondo sovrano si sta “ancora riprendendo” da una crisi di reputazione, ma da allora ha installato una nuova leadership e politiche per i manager esterni.