Tra i fondi di investimento a lungo termine i fondi obbligazionari si confermano l’asset più venduto (+37,7 miliardi)
Nel mese i fondi comuni di investimento alternativi hanno registrato deflussi per 3,5 miliardi di euro, i fondi immobiliari per 0,04 miliardi
Tenendo conto dell’attuale contesto dei tassi di interesse, sorprende che i fondi obbligazionari (+37,7 miliardi di euro) si confermino l’asset più venduto tra i fondi di investimento a lungo termine. Seguono i fondi azionari (+9,4 miliardi) e quelli che investono in materie prime (+0,9 miliardi).
Tutti gli altri asset nel mese hanno registrato deflussi: fondi comuni di investimento alternativi (-3,5 miliardi di euro), fondi di investimento misto (-1,3 miliardi di euro), fondi immobiliari (-0,04 miliardi di euro) e fondi classificati come “altri” (-0,04 miliardi di euro). Questi flussi di fondi hanno registrato deflussi netti complessivi pari a 43,2 miliardi di euro.
Gli Etf hanno contribuito positivamente al bilancio di luglio, con afflussi pari a 16,1 miliardi. A riportare i dati relativi all’andamento dei flussi europei per il mese di luglio è l’ultimo report di Refinitiv.
Gli investitori si lanciano sui fondi monetari
Nell’attuale contesto di mercato, gli investitori europei sono portati ad acquistare fondi del mercato monetario. Questi strumenti sono stati complessivamente i più venduti e hanno registrato a luglio una raccolta netta di 38,3 miliardi di euro.
Eft in calo
L’investimento in fondi monetari, spiega Refinitiv, ha contribuito a deflussi netti pari a 0,7 miliardi nel settore degli Etf. Questa tendenza ha portato i deflussi netti da inizio anno a un totale di 81,5 miliardi e ad afflussi netti complessivi di circa 127 miliardi di euro a livello europeo.
I fondi europei da inizio anno
Guardando all’andamento dei fondi di investimento europei da gennaio a luglio 2019, il mercato monetario (+21 miliardi) è stato il settore più venduto in generale. Bene i fondi monetari in dollari (+16,3 miliardi), quelli in sterline (+1,4 miliardi), quelli in corona norvegese (+0,2 miliardi) e infine quelli in franchi (+0,1 miliardi).
Il confronto tra i flussi di luglio e quelli del mese precedente ha mostrato che gli investitori europei stanno accumulando le proprie posizioni in euro e al contempo aumentando quelle nella sterlina e nel dollaro.