We Wealth ha intervistato l’avv. Eugenio Briguglio, dello Studio Legale e Tributario Biscozzi Nobili Piazza, per mettere in evidenza i principali aspetti legali che vengono in rilievo quando si tratta di fondazioni
La Fondazione Biscozzi-Rimbaud, costituita a Lecce nel 2018, custodisce oltre duecento opere d’arte moderna e contemporanea e rappresenta un esempio virtuoso di come la fondazione possa, da un lato, proteggere e conservare al meglio il patrimonio privato e, dall’altro, creare cultura e valorizzare il territorio
Dal punto di vista giuridico, una fondazione, come ricorda l’avv. Briguglio, “è un ente amministrativo costituito da un complesso di beni su cui il fondatore, in vita o per testamento, imprime un vincolo di destinazione al fine di raggiungere e perseguire, attraverso il patrimonio messo a disposizione, scopi sociali diversamente declinabili”.
Fondazioni, infatti, possono essere costituite nell’ambito della ricerca scientifica, della valorizzazione del patrimonio culturale, della gestione di attività ricreative o di supporto a fasce sociali più deboli.
L’elemento dell’utilità sociale, quando si parla di fondazioni, è di estrema importanza. In effetti, “la fondazione, che è un ente riconosciuto, dotato di personalità giuridica e autonomia patrimoniale perfetta, non può allontanarsi dallo scopo dichiarato nello statuto e, per il suo tramite, non possono essere perseguiti scopi privati destinati, in via di fatto, ad apportare beneficio unicamente al fondatore”.
E invero, continua l’avv. Briguglio, il requisito dello scopo sociale “non implica che alla fondazione sia fatto divieto di svolgere attività commerciale”. Al contrario, attraverso detto ente si potrà svolgere attività economica/commerciale (non lucrativa), purché subordinata al conseguimento dello scopo della fondazione. In altre parole, purché il ricavato sia destinato a finanziare la sua stessa esistenza.
Dal punto di vista degli organi sociali e dell’organizzazione della fondazione, è bene specificare che il fondatore, che può essere una persona fisica o giuridica, dopo aver attribuito alla fondazione i mezzi patrimoniali per dare vita all’ente (attraverso l’atto di dotazione), si spoglia di ogni proprietà sui beni e li affida agli amministratori della stessa; i quali agiranno nel pieno rispetto dello scopo istituzionale dell’ente, così come voluto dal fondatore, senza possibilità di modificarlo autonomamente.
Quando ai profili tributari della fondazione, si evidenzia che le “fondazioni rientrano a pieno titolo nel cappello degli enti non commerciali e, come tali, possono godere di alcune agevolazioni fiscali nella misura in cui nello statuto è esplicitato che non seguono fini di lucro. Inoltre, a certe condizioni i proventi che arrivano alla fondazione non saranno soggetti a imposte dirette e indirette”.
– Le fondazioni di famiglia
Tra le varie tipologie di fondazione (d’impresa, finanziarie, di partecipazione, estere), la fondazione di famiglia è quella che meglio consente di conservare la ricchezza del nucleo e conseguire uno scopo di utilità sociale.
Si tratta, in buona sostanza, “di uno strumento che risponde all’esigenza di vincolare il patrimonio della famiglia a tutela dei suoi componenti e, al contempo, mettere i beni che compongono il patrimonio a favore della pubblica utilità”.
Attraverso la fondazione di famiglia, continua l’avv. Briguglio, è perciò possibile da un lato, “generare l’effetto tipico della segregazione del patrimonio, raccogliendo la volontà della famiglia rispetto al vincolo di destinazione dei beni e, dall’altro, permettere al pubblico di fruire di un bene privato”.
Inoltre, in forza dell’effetto di segregazione patrimoniale, “i beni confluiti nella fondazione di famiglia non saranno aggredibili da parte di creditori, nella misura in cui il diritto di questi non è sorto in dipendenza dello scopo perseguito dall’ente”.
Ebbene, se lo scopo di una fondazione consiste, tra le altre cose, nel condividere con il pubblico un patrimonio privato, non può non farsi menzione della Fondazione Biscozzi- Rimbaud; esempio tipico e virtuoso di come, attraverso uno strumento che consente di preservare il patrimonio privato, si possa (anche) valorizzare il territorio e creare cultura.
La Fondazione Biscozzi-Rimbaud, costituita a Lecce nel 2018 per volere di Luigi Biscozzi, tra i più autorevoli professionisti nel settore della consulenza fiscale e tributaria in Italia (recentemente scomparso), e Dominique Rimbaud, sua moglie e attuale presidente della Fondazione, mette a disposizione del pubblico una collezione di oltre duecento opere di arte moderna e contemporanea. Di assoluto prestigio.
La collezione, ad esempio, annovera opere di Filippo de Pisis, Fausto Melotti, Mario Schifano, Tancredi Parmeggiani, Kengiro Azuma, Alberto Burri.
La Fondazione, situata a Lecce a piazza Baglivi, è un luogo che dimostra come due aspetti apparentemente inconciliabili e rivali – il privato e il pubblico -, delle volte, possono riscoprirsi complici e integrati.
La sede leccese della Fondazione, infatti, per un verso, è traccia della passione personale per l’arte di Dominique Rimbaud e di Luigi Biscozzi, per un altro, invece, testimonia l’impegno civile – concreto e tenace – di chi decide di condividere con tutti il bello, nella consapevolezza che il modo migliore per valorizzare il proprio patrimonio consiste, anche, nel metterlo a disposizione del pubblico e del proprio territorio.