- Dopo i dati sull’inflazione dei servizi nel Regno Unito a maggio, più forti del previsto, i mercati hanno ridotto in modo sostanziale le aspettative di allentamento monetario da parte della Banca d’Inghilterra
- Pesole: “Riteniamo che il mercato stia sottovalutando l’entità dell’allentamento monetario da parte della BoE. I nostri economisti prevedono un calo dell’inflazione britannica nei prossimi mesi”
La Banca centrale europea, salvo sorprese, è pronta a invertire la rotta sui tassi di interesse: in occasione della riunione di giovedì 6 giugno, secondo molti analisti, dovremmo assistere a una riduzione del costo del denaro per la prima volta dopo cinque anni. I mercati danno per scontato un taglio di 25 punti base, cui seguirebbero altre due sforbiciate entro la fine dell’anno. Lo stesso non si può dire per la Banca d’Inghilterra (BoE), attesa in ritardo rispetto all’Eurotower. Dopo gli ultimi dati sull’inflazione, le aspettative ruotano ora intorno a un unico taglio nel 2023. Una buona notizia per la sterlina, recentemente salita ai massimi sull’euro.
Sterlina ai massimi sull’euro
La moneta britannica è salita infatti dello 0,03% mercoledì 29 maggio, toccando un massimo di 0,8482 sterline per euro, un livello che non si registrava da agosto 2022. Da inizio anno a oggi ha guadagnato oltre l’1,80%. Stando a quanto dichiarato a We Wealth da Francesco Pesole, fx strategist di Ing, a sostenere la valuta è principalmente proprio la divergenza tra le aspettative sui tassi della Bce e della BoE. “Dopo i dati sull’inflazione dei servizi nel Regno Unito a maggio, più forti del previsto, i mercati hanno ridotto in modo sostanziale le aspettative di allentamento monetario da parte della BoE e ora si aspettano solo un taglio entro la fine dell’anno. Invece, la Bce ha minimizzato il recente aumento della crescita dei salari e si è sostanzialmente vincolata a tagliare i tassi questa settimana”, spiega Pesole.
Come ricostruito dal Financial Times, quest’anno la sterlina è stata infatti sostenuta da un andamento dell’economia britannica migliore di quanto ci aspettasse, mentre i timori sull’inflazione fomentavano l’idea che la Banca d’Inghilterra mantenesse i tassi di interesse alti più a lungo. Guardando ai numeri, nel mese di aprile l’indice dei prezzi al consumo del Regno Unito è cresciuto dello 0,3% su base mensile (confrontandosi con il +0,6% di marzo) mentre su base annua la salita è stata del 2,3% (inferiore rispetto al +3,2% di un anno fa). Ciononostante la componente dei servizi, monitorata con attenzione dalla banca centrale, ha restituito un dato superiore alle attese (del 5,9%). A favorire la corsa della sterlina sembrerebbe unirsi anche la prospettiva di un’imminente elezione, insieme all’ottimismo che un nuovo esecutivo possa alleviare l’incertezza politica che ha contrassegnato l’andamento della valuta negli ultimi anni.
Come investire sulle valute ora
Ma cosa accadrà adesso? “Riteniamo che il mercato stia sottovalutando l’entità dell’allentamento monetario da parte della BoE”, sostiene Pesole. “I nostri economisti prevedono un calo dell’inflazione britannica nei prossimi mesi, che dovrebbe consentire alla banca centrale di tagliare i tassi già in agosto, per un totale di tre tagli dei tassi (75 punti base) entro la fine dell’anno. Di conseguenza, ci aspettiamo un apprezzamento di Eur/Gbp, quindi un indebolimento della sterlina nei confronti dell’euro, quest’anno”, afferma l’esperto. Guardando alle altre valute, secondo Pesole dovrebbero essere premiate quelle che possono contare su banche centrai nazionali hawkish (ovvero con una politica monetaria “da falco” tesa a limitare la circolazione di denaro nel mercato e aumentare i tassi di interesse per contrastare l’inflazione, ndr). “Pertanto, riteniamo che la corona norvegese, il dollaro australiano e il dollaro neozelandese offrano buone opportunità di rialzo in estate. Tuttavia, i rischi di una rielezione di Donald Trump a novembre potrebbero pesare su queste valute a partire dall’autunno”, conclude Pesole.