Nel mondo degli investimenti non esistono strumenti finanziari che sappiano offrire rendimenti interessanti e allo stesso tempo non espongano i nostri soldi a rischi significativi. Insomma, non esistono guadagni facili ma esistono sempre potenziali rischi. Ma una soluzione che tenda a mettere in corretto equilibrio il portafoglio dei propri investimenti cercando di ottimizzare il rapporto tra i propri obiettivi di rendimenti e i rischi a cui ci si espone per raggiungerli, esiste: diversificare i soldi investiti in differenti tipologie di investimenti.
Il diversificare, un amico dei rendimenti
Diversificare il proprio portafoglio di investimento vuol dire, in sostanza, distribuire il proprio capitale su una varietà di investimenti, come azioni, obbligazioni, beni immobili e altri strumenti finanziari, al fine di ridurre il rischio complessivo del portafoglio. Ma perché questo approccio dovrebbe abbassare il rischio complessivo del portafoglio? Il concetto di fondo è semplice e anche abbastanza intuitivo: gli investimenti in mercati diversi hanno andamenti differenti, sia come direzione sia come intensità di movimento, nel corso del tempo.
Diversificare gli investimenti per un rendimento più stabile
Così, pur con l’obiettivo che tutti gli asset su cui investiamo il nostro capitale vedano il loro valore crescere nel lungo periodo o che almeno non ci espongano a rischi eccessivi, il fatto che a rotazione ci sia un periodo in cui cresce il valore di alcuni investimenti mentre altri investimenti non vanno bene, e viceversa, comporta come effetto finale di avere un rendimento complessivo del portafoglio più stabile.
Cosa centrano le uova col concetto di diversificare?
È chiaro che concentrare tutto il capitale in un singolo titolo o in titoli emessi dalla stessa società espone a un rischio elevato, perché se perde, o perdono, valore, tutto il nostro capitale perde valore. La diversificazione, di contro, riduce proprio il rischio di perdite concentrate su un unico strumento. E’ il concetto caro anche alla saggezza popolare: non mettere tutte le uova nello stesso paniere. Le uova nel paniere, infatti, sono destinate ad avere lo stesso futuro: se cade il paniere, cadono e si rompono tutte le mie uova. Se scelgo invece di mettere i miei soldi in investimenti – le uova – appartenenti a panieri (tipologie di investimenti) non legati tra loro, non espongo il mio capitale a rischio di una perdita di tutto il suo valore.
Abbasso la correlazione!
Chi volesse entrare più nel dettaglio di come funziona una corretta diversificazione da un punto di vista algoritmico e metodologico può imparare a prendere familiarità con il concetto di correlazione degli andamenti dei prezzi tra le varie attività sui cui vogliamo investire. In sostanza, la correlazione è una misura di quanto possano muoversi nello stesso modo i prezzi di due investimenti. Meno sono correlati, ovvero meno i prezzi si muovono in maniera analoga, più si riduce il rischio complessivo.
L’approccio matematico per diversificare gli investimenti
Esistono metodologie matematiche che permettono di costruire portafogli efficienti dal punto di vista della diversificazione. Chiariamoci subito: non sono tecniche banali e per tutti. A livello quantitativo, o più semplicemente matematico, occorrerebbe in teoria ricavare rendimenti storici insieme alla volatilità dei singoli titoli o asset finanziari, per poi creare una matrice di varianza e covarianza tra queste variabili, ecc. Cosa da analisti quantitativi. Ma non bisogna spaventarsi. Come investitori privati è possibile chiedere aiuto a un consulente finanziario esperto per farsi aiutare a creare un portafoglio efficiente e soprattutto coerente con i propri obiettivi di rendimento e di rischio da voler – o poter – correre. Quello che conta per una persona che vuole investire la propria liquidità è conoscere l’importanza del concetto di diversificazione e alcuni principi guida per avere un portafoglio di investimenti ben equilibrato.
I principi fondamentali per diversificare il proprio portafoglio
Lasciando agli esperti lo sviluppo algoritmico di portafogli efficienti in termini ottimizzazione di rendimento pesato per il rischio complessivi, ecco cosa si può tenere conto come principi base per una corretta diversificazione.
Il primo punto è distribuire il capitale da investire in asset class, ovvero categorie di investimenti, diversi tra loro a partire dalle più note come azioni, obbligazioni, immobili, materie prime. Ognuna di queste famiglie di investimenti ha caratteristiche e rischi specifici. Un secondo tema di diversificazione può essere investire in settori differenti dell’economia. Le quotazioni delle azioni (e gli utili) delle aziende del settore alimentare si muovono sui listini tendenzialmente in maniera diversa da quelle, ad esempio, della tecnologia. Un’altra variabile che si può tener conto per cominciare a impostare una buona diversificazione è quella geografica, puntando anche su mercati internazionali oltre a quello della propria nazione. All’interno dell’asset class obbligazionaria si può invece diversificare anche per differenti scadenze dei titoli. Le quotazioni e i rendimenti delle obbligazioni a breve termine hanno dinamiche proprie rispetto a quelle a lungo termine reagiscono in modo diverso alle fluttuazioni del mercato.
In ogni caso, qualunque sia il criterio di distribuzione del tuo capitale tra vari investimenti che adotterai, ricorda: diversificare non elimina completamente il rischio, ma lo gestisce in modo molto più efficace. E che hai sempre la possibilità di parlare con un consulente finanziario per personalizzare la tua strategia di investimento in base alle tue esigenze e obiettivi finanziari.