Nell’ambito dell’attuazione del regolamento europeo sull’intelligenza artificiale, in Italia il parlamento ha in questi giorni al vaglio il disegno di legge che reca la delega al Governo per l’adeguamento della normativa interna alle disposizioni europee. Il testo è stato approvato dal Senato della Repubblica lo scorso 20 marzo ed è ora andato alla Camera dei deputati per l’ultimo passaggio dell’iter. Il testo di legge modifica la legge sul diritto d’autore andando a prevedere la tutela per le opere generate con l’ausilio dell’intelligenza artificiale (articolo 24). Fermo restando che le opere dell’ingegno protette dalla legge sul diritto d’autore devono essere di origine umana, viene previsto che tale tutela si estenda anche alle opere create con l’impiego di strumenti di intelligenza artificiale. Ciò a condizione che la loro creazione derivi comunque dal lavoro intellettuale dell’autore umano.
Diritto d’autore, l’incertezza ha generato la necessità di una regolamentazione
Su questo aspetto negli ultimi tempi si è aperto un dibattito che ha coinvolto oltre ai Paesi europei anche Stati Uniti e Cina in particolare sulla possibilità o meno di registrare e quindi tutelare le opere realizzate da o con l’intelligenza artificiale. Una posizione condivisa da quasi tutte le giurisdizioni, seppur con sfumature diverse, ha escluso la tutela per le opere artistiche che siano il frutto esclusivamente di programmi e applicazioni di intelligenza artificiale. Nella maggior parte dei tentativi di registrazione si è trattato di lavori realizzati grazie all’inserimento di parole chiave in un sistema in grado poi di generare autonomamente con quelle indicazioni delle immagini digitali o anche pittoriche attingendo da un bagaglio di lavori presenti in banche dati create ah hoc o attingendo liberamente dal web. Gli autori si sono però visti respingere la tutela proprio in quanto il contributo umano è stato giudicato secondario o inesistente rispetto al contributo dell’AI.
In altre occasioni, sono stati presentati alla registrazione lavori in cui l’impiego dell’AI è stato solo di ausilio, nel senso che l’artista è poi intervenuto sul risultato generato dall’AI personalizzando l’opera e conferendole una connotazione che poi è stata ritenuta meritevole di tutela. In questo quadro dai contorni ancora non definiti si inserisce la norma contenuta del disegno di legge. In sostanza, si riconosce la tutela del diritto d’autore per le opere realizzate dall’autore con l’AI e non dall’AI. Va detto che già da tempo l’AI viene impiegata in diversi strumenti utilizzati dagli artisti come, ad esempio, per le macchine fotografiche o per i sistemi digitali e in questi casi è sempre l’autore che trasferisce il contenuto intellettuale all’opera.
Tutela anche per le fonti per allenare l’intelligenza artificiale
Il testo di legge si occupa anche di disciplinare le fonti da cui l’AI attinge per creare il suo bagaglio di esperienze utilizzate nella generazione del risultato richiesto. Viene infatti consentita la riproduzione e l’estrazione, effettuata tramite l’utilizzo di modelli e sistemi di intelligenza artificiale, compresi quelli generativi, di opere o altri materiali contenuti in reti o in banche di dati cui si ha legittimamente accesso, in conformità alla legge sul diritto d’autore.
Anche in questo caso si cerca di porre rimedio a una situazione che ha generato incertezza. Diversi artisti, in questi ultimi tempi in cui la regolamentazione della materia è stata assente, hanno protestato e in alcuni casi fatto causa alle grandi case produttrici di sistemi di AI per ottenere risarcimenti economici e tutela per le loro opere utilizzate senza consenso per formare i sistemi di AI. Con la nuova previsione si andrà a regolamentare queste banche dati con l’autorizzazione fornita dagli stessi autori e il riconoscimento dei diritti a loro favore per la raccolta e memorizzazione delle immagini da parte dell’AI.
Il quadro europeo e nazionale per la disciplina dell’utilizzo dell’AI
L’evoluzione tecnologica si è indirizzata sull’auto-apprendimento, auto-organizzazione, auto-decisione dei programmi e delle applicazioni. Da ciò ne deriva un inevitabile dibattito che coinvolge non solo l’etica ma anche il diritto. In questo contesto si colloca il regolamento dell’Unione europea sull’intelligenza artificiale noto come AI Act (Regolamento UE n. 2024/1689) approvato lo scorso maggio 2024 e per il quale è prevista una entrata in vigore graduale iniziata nel 2025 e che terminerà nel 2026.
Di riflesso, a livello nazionale, il disegno di legge n. 1146 in corso di approvazione individua i principi generali relativamente ai sistemi e modelli di intelligenza artificiale e, sul tema del diritto d’autore per l’AI, agisce direttamente sulla modifica della norma con la conseguenza che i tempi dell’entrata in vigore dovrebbero essere più brevi.
Jason Allen, Théâtre D’opéra Spatial, che nel 2022 è stata tra le prime opere d’arte ad aver vinto un premio d’arte nazionale (Colorado State Fair, Usa). Courtesy Jason Allen