Primi mesi dell’anno molto movimentati per Piazza Affari sul fronte delle operazioni straordinarie. Sono almeno tre le società del calibro di Tod’s, Saras e UnipolSai avviate a lasciare il listino milanese in seguito al lancio di un’Offerta pubblica d’acquisto (Opa). Per quanto riguarda le prime due, cioè le società fondate dalla famiglia Della Valle e dai Moratti, l’addio – in gergo delisting – vale 3 miliardi di euro di capitalizzazione in meno per il listino milanese. Nel caso della compagnia assicurativa bolognese la capogruppo Unipol assorbirà la controllata UnipolSai, semplificando così la catena di controllo.
Che cosa è un’Opa
Ma tecnicamente di che cosa stiamo parlando? Cosa è un’Opa come quella fatta sulle società di Moratti e Della Valle? L’Offerta pubblica di acquisto è un’operazione con cui una società lancia un’offerta a un determinato prezzo sulle azioni di un’altra azienda quotata in Borsa per acquisirne il controllo. Chi lancia l’Opa può possedere già una partecipazione azionaria nell’azienda quotata, per cui con questa operazione punta ad averne il controllo.
Le tappe di un’Opa come quelle sulle società di Moratti e Della Valle
Di solito un’Opa avviene con un annuncio ufficiale a mercati chiusi nel quale si indicano le caratteristiche dell’offerta. Riguarda il prezzo pagato per ogni azione e la quantità di titoli oggetto della proposta. Ma anche i termini temporali e tutte le altre voci inerenti l’offerta, che potranno essere condizionate o incondizionate. A questo punto, toccherà alla Consob verificare il rispetto delle regole nell’interesse degli azionisti coinvolti e poi dare il via libera all’operazione oppure chiedere modifiche e nuove informazioni. Condizione fondamentale, però, è la parità di trattamento tra gli azionisti. Infatti sia chi possiede un’azione che chi ne ha in portafoglio milioni di pezzi deve godere dello stesso trattamento economico.
Inoltre, a tutela di tutti i portatori d’interesse, ma soprattutto dei piccoli azionisti, la legge prevede che il prezzo proposto non possa essere uguale o inferiore al valore delle azioni della società target al momento del deposito dell’offerta. Infatti, è necessario che chi lancia l’Opa paghi un premio, più o meno elevato, agli azionisti dell’azienda che intende acquisire. In concreto, nel caso di Tod’s il premio è stato molto generoso – pari al 17% -, mentre per Saras si scende al 10% e per UnipolSai si risale al 13%.
La posizione dell’azienda oggetto di Opa
Quando condizioni e prezzo sono pubblici, la palla passa alla società target. Il suo cda dichiara la posizione che intende assumere nei confronti dell’offerta. Non solo. Fornisce dettagli utili alla valutazione dell’operazione ai suoi soci come, per esempio, dati finanziari e altri eventi avvenuti dopo la chiusura dell’ultimo bilancio.
Questo perché non sempre l’Offerta pubblica d’acquisto è gradita. Se la società target non vuole essere acquisita, si tratterà di un’Opa non concordata che verrà bollata come “ostile”. Nel caso delle operazioni lanciate a Piazza Affari, invece, si tratta di offerte amichevoli. Nel caso delle Opa su Tod’s e Saras, sia la famiglia Della Valle che i Moratti hanno già concordato di cedere la loro quote – raccomandando anche agli altri soci di farlo – nelle singole società che hanno lanciato le Opa. A riceverle saranno rispettivamente il fondo di private equity L Catterton e la multinazionale Vitol.
Le ragioni di un’Opa
Anche se si tratta di un’operazione complessa, e spesso assai costosa, sono tante le ragioni per cui viene lanciata un’Opa come quelle lanciate sulle società di Moratti e Della Valle. Una è sicuramente l’ingresso in un business specifico, in cui la società oggetto dell’offerta è già ben posizionata. In questo caso l’Opa facilità l’entrata dell’offerente in un settore dove servono particolari competenze. Un’altra ragione, invece, a che fare con la realizzazione di economie di scala. Queste permettono non solo di abbassare i costi, ma anche di avere un miglior accesso al credito grazie alla nascita post Opa di un gruppo più grande e competitivo.
I vantaggi di chi viene acquisito
Ma anche la società che viene acquisita ne trae vantaggio? Una risposta è contenuta nel comunicato con cui Saras ha annunciato l’adesione all’Opa. “Ho ritenuto che la miglior garanzia per il futuro successo della raffineria di Sarroch fosse l’aggregazione con un primario operatore industriale del settore energetico globale, quale è Vitol, dotato di risorse relazionali, finanziarie e manageriali necessarie per competere nell’attuale contesto di mercato internazionale“, ha dichiarato Massimo Moratti, presidente e amministratore delegato di Saras. E così dopo 62 anni di autonomia Saras entrerà a far parte di un gruppo multinazionale da 500 miliardi di dollari.