Il 29% degli intervistati ritiene che il piano pensionistico offerto rappresenti un motivo rilevante per cui hanno deciso di lavorare per la propria azienda, una quota in calo di due punti percentuali rispetto al 2019
Il 50% teme di non risparmiare abbastanza per la pensione e il 73% considera probabile che la propria generazione si troverà in condizioni molto peggiori in futuro rispetto alla generazione dei propri genitori
Mentre trascurano la ricchezza previdenziale, con il 50% che crede di non risparmiare abbastanza per la pensione, i dipendenti italiani cercano aiuto nella propria azienda. Vedendo nel fondo pensione il principale benefit rispetto al quale desiderano un supporto.
Sono i risultati dell’ultima Global benefits attitudes survey 2022 di Wtw, società leader nella consulenza, brokeraggio e offerta di soluzioni alle imprese e alle istituzioni. Il 29% degli intervistati ritiene che il piano pensionistico offerto rappresenti un motivo rilevante per cui hanno deciso di lavorare per la propria azienda, una quota in calo di due punti percentuali rispetto al 2019. Parallelamente, il 31% considera il piano sanitario un motivo di attrazione (tre anni fa era il 25%). Sulla stessa falsa riga, il 37% dichiara che il piano pensionistico offerto rappresenti un motivo rilevante per cui resterà in azienda mentre il 39% punta sul piano sanitario. E il 47% dei dipendenti considera il fondo pensione come il benefit sul quale desidera che l’azienda si focalizzi nel dare loro supporto, seguito dal lavoro agile (45%) e dalla carriera (34%).
In questo contesto, come anticipato in apertura, la metà teme infatti di non risparmiare abbastanza per la pensione e il 73% considera probabile che la propria generazione si troverà in condizioni molto peggiori in pensione rispetto alla generazione dei propri genitori. Cinque su dieci dichiarano che stanno risparmiando meno di quando dovrebbero idealmente: un gap pari al 3% tra la media di quanto i dipendenti credono che avrebbero dovuto risparmiare per la pensione e la media di quanto hanno realmente risparmiato. In Italia, infatti, il risparmio previdenziale risulta in calo del -10% rispetto alla rilevazione del 2020; a crescere sono il risparmio precauzionale (+3%) e quello per la salute (+5%).
Di conseguenza, il 51% degli over 50 sarebbe disposto a pagare per prestazioni pensionistiche più generose, una quota che si sposa con il 56% dei quarantenni, un ulteriore 56% dei trentenni e il 50% dei ventenni. Ma poco meno della metà (46%) ha dedicato 20 minuti al piano pensionistico negli ultimi due o tre anni. Il 53% riconosce infine nell’azienda un soggetto che dovrebbe offrire strumenti che diano loro indicazioni su come migliorare la propria situazione finanziaria. Una percentuale che sale al 56% nel caso della Generazione X (nati tra il 1965 e il 1980), al 54% per la Generazione Y (nati tra il 1981 e la fine degli anni ‘90) e che scivola al 48% per i boomer (nati tra il 1946 e il 1964).
“Secondo la nostra ricerca, i dipendenti richiedono alla propria azienda un supporto efficace nella scelta dei benefit esistenti, oltre a supporto per il proprio benessere finanziario”, interviene Beatrice Elena Stroppa, lead associate, retirement di Wtw. “Due terzi dei dipendenti pensa, ad esempio, di non essere diretto nella giusta direzione con i propri risparmi pensionistici, ma in pochi stanno adottando misure per affrontare il risparmio a lungo termine, ritenuto da essi già oggi insufficiente. Nonostante ciò, il dipendente medio si attiva a riguardo solo intorno ai 50-55 anni”.