Al via nuovi stanziamenti per il “Fondo di sostegno al venture capital” che ha come obiettivo quello di sostenere investimenti nel capitale di rischio per progetti di imprenditoria femminile a elevata innovazione
Si è concesso anche uno stanziamento di 20 milioni per il 2021 e 2022 per il “Fondo per le piccole e medie imprese creative”
Ma vediamo le principali misure presenti nella Manovra 2021 che riguardano le Pmi.
Fondo di garanzia Pmi
Al via la proroga dal 31 dicembre 2020 al 30 giugno 2021 dell’operatività dell’intervento straordinario in garanzia del “Fondo di garanzia Pmi”, previsto dall’articolo 13, comma 1, del Dl n. 23 del 2020, per sostenere la liquidità delle imprese colpite dall’emergenza epidemiologica da covid.
Si incrementa la dotazione del “Fondo di garanzia Pmi” di 500 milioni di euro per l’anno 2022, di 1.000 milioni di euro per il 2023, di 1.500 milioni di euro per il 2024, di 1.000 milioni di euro per 2025 e di 500 milioni di euro per il 2026. Alla copertura degli oneri derivanti dai commi precedenti concorrono, per 500 milioni di euro per il 2022, le risorse del programma Next Generation Ue.
Venture capital in favore delle donne
La norma assegna al “Fondo di sostegno al venture capital” risorse aggiuntive pari a 3 milioni di euro per il 2021 finalizzate a sostenere investimenti nel capitale di rischio per progetti di imprenditoria femminile a elevata innovazione, che prevedono il rientro dell’investimento iniziale esclusivamente nel lungo periodo, realizzati entro i confini del territorio nazionale da società il cui capitale è detenuto in maggioranza da donne. Si demanda ad un decreto interministeriale la definizione dei criteri di selezione e di individuazione dei fondi da integrare, nonché delle modalità per l’assegnazione dei finanziamenti ai progetti imprenditoriali.
Proroga misure micro e Pmi
Si vanno a prorogare le norme a sostegno delle micro e Pmi relative all’apertura di credito e concessione di prestiti non rateali o prestiti e finanziamenti a rimborso rateale dal 31 gennaio 2021 al 30 giugno 2021. La proroga della moratoria opera automaticamente senza alcuna formalità, salva l’ipotesi di rinuncia espressa da parte dell’impresa beneficiaria, da far pervenire al soggetto finanziatore entro il termine del 31 gennaio 2021 o, per talune imprese del comparto turistico, entro il 31 marzo 2021. Tale disposizione riguarda le imprese già ammesse, alla data di entrata in vigore della Legge in esame, alle misure predette di sostegno. Le imprese che, alla data di entrata in vigore presentino esposizioni debitorie, a fronte delle predette operazioni finanziarie, e che non siano state ancora ammesse a queste misure di sostegno, possono rientrarvi, entro il 31 gennaio 2021, secondo le stesse condizioni e modalità previste dalla legislazione vigente. Per le predette finalità la dotazione della sezione speciale del “Fondo di garanzia per le Pmi” è incrementata di 300 milioni di euro per il 2021
Fondo imprese in rosa
Al via il “Fondo a sostegno dell’impresa femminile”, con una dotazione di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022. Questo ha l’obiettivo di promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile. Il Fondo prevede il finanziamento di iniziative imprenditoriali e di azioni di promozione dei valori dell’imprenditoria tra la popolazione femminile. Viene inoltre istituito, presso il Mise, il Comitato Impresa Donna con il compito di attualizzare le linee di indirizzo per l’utilizzo delle risorse del Fondo e formulare raccomandazioni sui temi della presenza femminile nell’impresa e nell’economia
Fondo per le Pmi innovative
Uno stanziamento di 20 milioni per il 2021 e 2022 per il “Fondo per le piccole e medie imprese creative”. Questo nasce con l’obiettivo di sostenere le imprese creative, attraverso la concessione di contributi, l’agevolazione nell’accesso al credito e la promozione di strumenti innovativi di finanziamento, nonché altre iniziative per lo sviluppo del settore. Viene demandata ad un decreto del Ministro dello sviluppo economico la definizione dei criteri di ripartizione delle risorse e delle modalità e ai criteri per la concessione dei finanziamenti.
Nuova Sabatini
Al via anche il rifinanziamento della “Nuova Sabatini”, con misure di sostegno alle micro, piccole e medie imprese “volte alla concessione, da parte di banche o intermediari finanziari, di finanziamenti agevolati per investimenti in nuovi macchinari, impianti e attrezzature, compresi i cd. “investimenti in beni strumentali Industria 4.0″, nonché di un correlato contributo statale in conto impianti rapportato agli interessi calcolati sui predetti finanziamenti.
La rilevanza della misura agevolativa per il sistema produttivo italiano è confermata dal forte interesse mostrato – fin dall’avvio del 2014 – sia da parte delle Pmi beneficiarie che dai soggetti finanziatori. Al 1° settembre 2020, l’ammontare complessivo dei finanziamenti concessi alle piccole e medie imprese da banche e intermediari finanziari a valere sulla misura è pari a circa 21,14 miliardi di euro, per un numero di domande pari a 99.127 (con un investimento medio pari a 214.243 euro) e un importo totale del contributo impegnato pari a 1.770.983.149 euro (quasi 1,8 miliardi di euro).
La proposta di modifica normativa in questione è volta a variare l’attuale meccanismo di funzionamento della misura, che prevede la ripartizione su 6 annualità delle agevolazioni (10% il primo anno, 20% dal secondo al quinto anno e 10% il sesto anno), estendendo a tutte le iniziative l’erogazione in un’unica soluzione ad oggi prevista per le sole domande con finanziamento di importo non superiore a 200.000 euro.
Green economy & Pmi
Il Fondo ha l’obiettivo di mettere a disposizione di un sistema produttivo in trasformazione risorse per rafforzare le Pmi sostenendo processi di crescita quali fusioni, acquisizioni, aggregazioni, ristrutturazioni, diversificazione e rilancio nei settori dell’aereonautica, della mobilità elettrica (intesa come produzione di componenti per le auto e scooter elettrici come le batterie), della componentistica per fonti rinnovabili (come pale eoliche e pannelli fotovoltaici) nonché della cd. “chimica verde” (intesa come produzione di bioplastiche e biocarburanti). Il Fondo è ripartito in sezioni, ciascuna dedicata ad uno dei predetti settori di intervento. Il Fondo, in linea con gli interventi promossi in altri Stati membri dell’Unione – ad esempio quelli previsti a sostegno del settore aeronautico -, può agire congiuntamente alle risorse dei privati e può essere aperto al contributo di attori dell’economia interessati ad investimenti a sostegno della filiera.
Pir Pmi
Viene stabilito come alle persone fisiche titolari dei Pir-Pmi spetti un credito d’imposta pari alle minusvalenze, perdite e differenziali negativi realizzati a condizione che tali strumenti siano detenuti per almeno cinque anni e il credito d’imposta non ecceda il 20% delle somme investite negli strumenti finanziari medesimi.
Il credito d’imposta in parola è utilizzabile in 10 quote annuali di pari importo nelle dichiarazioni dei redditi del periodo d’imposta in cui le minusvalenze si considerano realizzate o in compensazione. Da ricordare come questo non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi. Al credito d’imposta in argomento non si applicano i limiti di compensabilità nonché di rimborso previsti dalla vigenti disposizioni in materia. “Per la determinazione del credito d’imposta e della sua spettanza, in caso di strumenti finanziari omogenei, si considerano ceduti per primi i titoli acquistati per primi e si considera come costo quello medio ponderato” si legge nel testo. Le minusvalenze, le perdite o i differenziali negativi oggetto del credito d’imposta in argomento non possono invece essere utilizzati o riportati in deduzione. Ciò si applica ai piani costituti dal 1 gennaio 2021 e per gli investimenti effettuati entro il 31 dicembre 2021.