L’ambito fiscale, in un mondo globalizzato, non ha una rilevanza esclusivamente domestica. Al contrario, permette di incedere anche sull’economia di altri Stati
La Russia è tagliata fuori dai principali accordi sullo scambio di informazioni fiscali con il Regno Unito
Il Regno Unito, fino alla scelta di sospendere ogni rapporto con la Russia, scambiava informazioni fiscali con la Federazione in forza della Convenzione sulla mutua assistenza amministrativa in materia fiscale “Mutual Administrative Assistance in Tax Matters”, ai sensi degli accordi bilaterali sulla doppia imposizione.
L’obiettivo del governo britannico, ora, non è più di costruire rapporti ma, al contrario, di interromperli eliminando ogni forma di contatto con la Russia e riducendo al minimo lo scambio di informazioni potenzialmente sensibili o idonee a permettere agli oligarchi e all’élite vicina al Cremlino di raggiungere benefici fiscali attraverso il Regno Unito.
La sospensione dello scambio di informazioni fiscali significa che la Russia non riceverà più informazioni in base a nessuno degli accordi di scambio di informazioni con il Regno Unito attraverso i meccanismi definiti “Exchange of Information on Request”, “Common Reporting Standard” o il “Country-by-country Reporting”.
La misura di sospendere ogni scambio di informazione con la Russia si estende anche all’isola di Man, giurisdizione riconosciuta come paradiso fiscale e dipendente dal Regno Unito.
Questa scelta, pertanto, si inscrive nel solco di quelle strategie adottate dalla comunità internazionale per escludere la Russia da qualsivoglia meccanismo di condivisione e interazione e si aggiunge all’introduzione del divieto di esportazione in Russia di beni di lusso di fascia alta, all’imposizione di congelamenti dei beni e divieti di viaggio ai principali oligarchi.
Il sistema di scambio di informazioni fiscali è un sistema multilaterale che prevede la collaborazione sui rischi di compliance fiscale attraverso lo scambio di informazioni. Il Regno Unito ha, quindi, insieme ad altri partner internazionali, deciso di non rendere più partecipe la Russia di quel reticolo di informazioni pensato per contrastare l’evasione fiscale e il trasferimento di profitti verso paradisi fiscali.