- Sei piccole e medie aziende italiane hanno battuto il Ftse Mib da inizio anno: Talea Group, Ieg, Misitano & Stracuzzi, Maire, Fincantieri e Abitare in
- Randone (Intermonte): “Probabile un ribilanciamento dei portafogli verso titoli growth e, in Italia, questi sono concentrati nel segmento mid-small cap”
Gli indici dedicati alle mid e small cap italiane, le aziende a piccola e media capitalizzazione, archiviano il terzo anno consecutivo di sottoperformance rispetto al Ftse Mib. Una tendenza destinata a invertirsi nel 2025, secondo Intermonte. “In uno scenario di tassi di interesse in graduale calo, è probabile un ribilanciamento dei portafogli verso titoli growth. E in Italia questi sono concentrati nel segmento mid-small cap”, dichiara Andrea Randone, head of mid small cap research dell’investment bank. Ma guardiamo a quanto già accaduto finora.
Pmi in Borsa: chi batte Piazza Affari
Come evidenziato dalla tabella sottostante, sei piccole e medie imprese italiane hanno battuto il Ftse Mib da inizio anno. Al primo posto delle migliori mid e small cap in Borsa si colloca Talea Group, specializzata nella distribuzione online di prodotti parafarmaceutici e ortopedici, farmaci da banco e prodotti cosmetici, che segna una performance del +20%. Segue il player fieristico Ieg con il +13% e Misitano & Stracuzzi, specializzata nella produzione e commercializzazione di oli essenziali e succhi di agrumi per i professionisti dell’industria alimentare, profumiera e cosmetica, con il +9%. A registrare una performance migliore rispetto a Piazza Affari sono anche Maire (attiva nel settore ingegneristico, tecnologico ed energetico), Fincantieri (operante nella cantieristica navale) e Abitare in (concentrata sui servizi di progettazione per il settore residenziale), che avanzano rispettivamente del +7%.

Fonte: Report mensile sulle mid-small cap italiane di Intermonte
Piazza Affari: le performance dell’ultimo mese
Passando alle performance dell’ultimo mese, il mercato azionario italiano (prezzi al 16 gennaio 2025) è salito del 2,8% a fronte del -0,5% dell’indice Ftse Italy Mid-Cap e del -2% dell’indice Ftse Italy Small Caps. In altre parole, il listino dedicato alle aziende a media capitalizzazione ha sottoperformato l’indice principale del 3,3% nell’ultimo mese (-4,1% su base annua relativa) mentre quello dedicato alle aziende a piccola capitalizzazione ha registrato una performance del 4,8% inferiore al mercato (-5,7% su base annua). E le “piccole” italiane restano indietro anche nel confronto con le cugine europee: l’indice Msci Europe Small Caps è scivolato infatti dello 0,8% nell’ultimo mese, sovraperformando le small cap tricolori.

Fonte: Report mensile sulle mid-small cap italiane di Intermonte
Borsa, Intermonte: view costruttiva sulle pmi
Ma, come anticipato in apertura, la tendenza che ha visto gli indici mid-small cap sottoperformare il Ftse Mib nell’ultimo triennio dovrebbe invertirsi nel 2025. “La nostra preferenza rimane per società di qualità, leader nei rispettivi settori, le cui valutazioni siano giustificate da prospettive di crescita realistiche o supportate da una forte generazione di cassa”, dichiara Randone. “Come sempre, la liquidità rimarrà molto importante: alcuni fondi mid-small cap hanno sofferto di scarsi afflussi dopo le deboli performance, ma pensiamo che gli investitori esteri possano aumentare i loro investimenti, soprattutto alla luce di una stabilità politica relativamente migliore rispetto al resto d’Europa”.
Il ruolo del Fondo strategico nazionale
Secondo l’investment bank, iniziative come il Fondo strategico nazionale potrebbero dare un contributo positivo, in questo contesto. Il veicolo innovativo messo a punto da Cdp per favorire la l’attrattività del mercato azionario italiano, sfrutterà infatti capitale pubblico (massimo 49%) e privato (minimo 51%) per iniettare liquidità alle piccole e medie imprese di Piazza Affari, in un orizzonte temporale di lungo periodo. “L’importo iniziale di 0,7/1 miliardi di euro dovrebbe contribuire a invertire la tendenza”, conclude Randone.