I motivi che spingono a scegliere l’e-commerce? Per circa 8 italiani su 10 sono la libertà di poter acquistare quando si vuole e la comodità di comprare da casa. Tra i prodotti più venduti online in generale (tra piattaforme, siti di catene di distribuzione, siti specializzati e siti di negozi) regna l’intrattenimento, con musica e film e giochi per il computer e videogiochi (84% degli intervistati li compra solo sul web).
Nel mese di giugno il 64% degli intervistati dichiara di aver effettuato almeno un acquisto in negozio (escludendo gli acquisti alimentari e bevande). Che cosa hanno acquistato? Soprattutto abbigliamento, calzature e accessori (57%), ma anche prodotti per animali domestici (25%), seguiti da libri e riviste (20%) e da prodotti di bricolage, abbellimento e manutenzione della casa (17%). Le ragioni per preferire il negozio all’e-commerce? Per circa 8 italiani su 10 sono legate al fatto di avere il prodotto immediatamente a disposizione e poterlo vedere e provare.
E per il futuro? Con l’emergenza, il 63% degli intervistati ritiene che internet sia diventato indispensabile per fare acquisti, ma non solo. Per il 60% è ormai diventato fondamentale per lavorare o studiare, tanto che il 38% degli intervistati sente anche la necessità di riorganizzare la propria casa per ricavare uno spazio adatto per lavorare comodamente in smart working. In generale, che sia online o meno, il 20% degli italiani coltiva progetti per il 2020 che richiedono un pagamento a rate o un finanziamento.
“I cambiamenti avvenuti in così pochi mesi sono stati travolgenti – ha dichiarato Luigi Pace, Direttore Centrale Marketing e Innovation di Compass. È grazie all’e-commerce, sempre più diffuso, che molte persone hanno potuto continuare ad acquistare, sostenendo così un’economia messa a dura prova dall’emergenza.”
Sul fronte dei rapporti umani, con tante persone che hanno riconsiderato le proprie priorità. Per il 71% degli intervistati stare in famiglia è stato piacevole e molti (il 65%) vorrebbero riorganizzare la propria vita per dedicarvi più tempo. Non per tutti il lockdown è però stato all’insegna della riscoperta del rapporto con i propri congiunti: quasi un 1 italiano su 5 (il 18%) dichiara infatti di sentirsi molto d’accordo con l’affermazione “Dopo l’emergenza Covid-19 mi sento più solo/a di prima”. Infine circa la metà dei rispondenti (47%) ammette di essere aumentato di peso durante questi mesi di minore movimento.
In generale, la crisi socio-economica ha reso gli italiani più pessimisti in relazione sia alla situazione generale in Italia (nei primi mesi del 2020 per il 77% è peggiorata) sia a quella familiare (in peggioramento per il 45%). Meno pessimista, anche se certamente non rosea, la previsione per i prossimi mesi: secondo il 43% degli intervistati la situazione generale italiana peggiorerà, per il 24% migliorerà e per il 30% rimarrà stazionaria; quella familiare, invece, peggiorerà per il 28%, migliorerà per il 21% e rimarrà stabile per il 50%.
Grazie alla cosiddetta cluster analysis l’Osservatorio Compass suddivide, infine, gli italiani in cinque diversi gruppi. Provati ma desiderosi di ripresa (25%), liberi professionisti e dirigenti di giovane età, molto presenti al Centro e Sud, che hanno sofferto per la crisi ma che mostrano una grande voglia di ripresa, anche sul fronte consumi. Coloro che mettono la famiglia prima di tutto (20%), persone che hanno riscoperto il bello dello stare in famiglia e vogliono continuare su questa linea. Gli impauriti e fragili (il 19% della popolazione) per lo più persone di età superiore ai 54 anni. Coloro che vedono nell’emergenza un’occasione per riprogettare (19%), a più alta presenza di uomini e di residenti nel Nord Ovest, meno colpiti dalla crisi e con un forte desiderio di progettare e prevenire per il futuro. Infine, gli italiani a caccia di normalità (17%), per lo più “senior” che non hanno avuto strascichi economici e vogliono solo tornare alle vecchie abitudini.