A costo di apparire un po’ ripetitiva, la Banca centrale europea ha deciso di accompagnare l’atteso taglio dei tassi da 25 punti base al solito avvertimento: il tragitto delle prossime decisioni non รจ โpredeterminatoโ e resterร โdipendente dai datiโ. Come accaduto in passato, la presidente Christine Lagarde ha cercato di bilanciare le parole, portando argomenti distensivi, ma anche cautela nei confronti del calo dell’inflazione osservato fin qui.
La novitร piรน significativa apportata nel comunicato ufficiale della Bce consiste nell’aver rimosso il riferimento a una politica monetaria โrestrittivaโ per il tempo che sarร necessario a riportare l’inflazione all’obiettivo di medio termine del 2%. Questo elemento accomodante, perรฒ, si accompagna a una revisione al ribasso di un solo decimale dell’inflazione che, nelle attese della Bce, si attesterร al 2,1% nel 2025. L’inflazione di fondo, poi, rimane prevista al 2,3%. Tutto ciรฒ รจ abbastanza per giustificare una politica monetaria neutra, ma non autorizza toni da colomba che, infatti, non si sono uditi in conferenza stampa.
President Christine @Lagarde introduces the economic growth outlook for the euro area pic.twitter.com/Pb0iRTFRKV
— European Central Bank (@ecb) December 12, 2024
“Penso che sia importante sottolineare che ci troviamo su un percorso che, attualmente, ci sta portando verso il raggiungimento del nostro obiettivo del 2% nel medio termine. Ogni passo della nostra politica monetaria, e ogni decisione presa in ogni riunione, sarร determinata dai dati disponibili, dalle proiezioni fornite dal nostro staff, non ci impegniamo a seguire un percorso prestabilitoโ, ha dichiarato Lagarde, โci limitiamo a indicare, rimuovendo il riferimento alla ‘restrittivitร ’, che abbiamo fatto molta stradaโ.
President Christine @Lagarde introduces the inflation outlook for the euro area pic.twitter.com/xGXVn9Hz5U
— European Central Bank (@ecb) December 12, 2024
Insomma, รจ un’indicazione che riguarda piรน il passato che non il futuro, sembra suggerire la presidente della Bce. โSiamo molto piรน vicini al nostro obiettivo e stiamo monitorando la situazione con maggiore attenzione. Se vogliamo fare un confronto corretto, restrittivitร รจ ora sostituita da ‘determinazione appropriata’, perchรฉ siamo piรน vicini al target. Ma non abbiamo ancora finitoโ. Lagarde ha ricordato alcune buone ragioni per evitare di indurre aspettative troppo aggressive sui tagli dei tassi: โGuardiamo i fatti: con un’inflazione interna ancora al 4,2% e una crescita dei salari che sta rallentando, ma che rimane significativa, dobbiamo essere molto cauti. La dinamica salariale, pur decelerando, continua a influenzare le pressioni inflazionistiche e rappresenta un elemento chiave nelle nostre considerazioniโ.
Eppure, รจ naturale che gli aumenti salariali si verifichino in ritardo rispetto all’inflazione del passato: non possono considerarsi un elemento di sorpresa. Piuttosto, c’รจ da controllare un’eccessiva svalutazione dell’euro sul dollaro, che potrebbe essere aggravata da toni troppo accomodanti da parte dell’Eurotower. Missione compiuta, almeno nel trading odierno: l’euro non ha avuto oscillazioni negative importanti sul dollaro, segno che, al di lร di un taglio perfettamente previsto, le aspettative sul โdopoโ sono rimaste poco toccate dalle parole di Lagarde.
Come gestire il portafoglio adesso: le visioni degli analisti
Fra gli analisti, che cercano sempre di leggere fra le righe delle dichiarazioni, non รจ molto facile capire quanto la Bce potrร ancora tagliare nel corso del 2025, e il riferimento all’andamento dei dati complica il lavoro di previsione. โAl momento, le stime implicite nei Futures su Euribor 3M ipotizzano come target lโarea dellโ1,75% in termini di tasso sui depositi a fine 2025, per quanto con una probabilitร piรน bassa rispetto a prima della riunioneโ, ha affermato il chief global strategist di Intermonte, Antonio Cesarano, โin prospettiva, lo scenario รจ quello di un tasso sui depositi al 2% giร entro giugno 2025โ.
Secondo Ann-Katrin Petersen, Chief Investment Strategist di BlackRock, la Bce dispone di maggiori margini di manovra rispetto alla Fed: โAvendo portato i tassi piรน in profonditร nel territorio restrittivo, la Bce ha guadagnato fiducia nel fatto che l’inflazione tornerร al target del 2% giร il prossimo anno”.
โDate le pressioni inflazionistiche persistenti, riteniamo che solo un forte deterioramento economico da questo punto in avanti potrebbe giustificare tagli piรน ampi e una Bce che scenda significativamente al di sotto del livello neutraleโ, ha sostenuto Petersen, โcon un allentamento in corso, ma mercati del lavoro ancora tesi e una produttivitร debole, le pressioni sui prezzi interni potrebbero mantenere l’inflazione vicino o superiore al 2%, come riflettono le proiezioni della Bce per il 2027โ, che si attestano al 2,1%.
Tassi che si mantengono su livelli superiori a quelli pandemici incoraggiano gli investitori a puntare sulle obbligazioni: โIn un orizzonte tattico, preferiamo il reddito proveniente da obbligazioni a breve scadenza dell’area euro e dal credito, rimanendo tatticamente neutrali sui titoli di stato europei a lungo termine. Continuiamo a preferire le azioni statunitensi rispetto a quelle europee, grazie a utili societari piรน solidi e al tema dell’intelligenza artificiale, ma individuiamo opportunitร in Europa a livello settoriale o aziendaleโ.
L’eventualitร che una deterioramento economico potrebbe motivare la Bce a tagliare piรน del cosiddetto livello neutrale non sarebbe poi cosรฌ remota. “La Bce ha fornito una valutazione cupa dell’economia nelle sue comunicazioni, con la presidente Lagarde che ha avvertito di un rallentamento del momentum di crescita, accennando al tempo stesso ai rischi al ribasso posti da un aumento delle restrizioni commercialiโ, ha sottolineato Matthew Ryan, Head of Market Strategy di Ebury. โAnche le previsioni di crescita del Pil sono state riviste al ribasso, con i policymaker che prevedono un altro anno di quasi stagnazione nel 2025, anche senza considerare l’impatto dei dazi imposti dall’amministrazione Trump. Allo stesso tempo, le previsioni sull’inflazione di fondo sono rimaste invariate, aprendo la porta a ulteriori tagli aggressivi dei tassi di interesse da parte della Bce nei prossimi mesiโ.
Le implicazioni, secondo Ebury, suggeriscono uno scenario piรน accomodante per la Bce rispetto alla tesi sostenuta da BlackRock: โLe comunicazioni odierne ci rendono sempre piรน fiduciosi nella nostra previsione di un euro piรน debole rispetto alla maggior parte delle valute nel 2025. L’economia domestica rimane fragile, i dazi di Trump si profilano all’orizzonte e la Bce sembra avere fretta di ridurre i tassi verso la neutralitร o anche al di sottoโ.