La Bce ritiene necessario “un orientamento di politica monetaria altamente accomodante per un prolungato periodo di tempo”
“Se le prospettive di inflazione a medio termine continueranno a essere inferiori al valore previsto, il Consiglio direttivo è determinato a intervenire”, spiega la Bce
Per quanto riguarda l’economia dell’Ue “il perdurare di incertezze connesse a fattori geopolitici, alla crescente minaccia del protezionismo e alle vulnerabilità nei mercati emergenti sta indebolendo il clima di fiducia”
Il Consiglio direttivo ha “posto in risalto la necessità di un orientamento di politica monetaria altamente accomodante per un prolungato periodo di tempo, poiché i tassi di inflazione, sia nella realtà sia nelle proiezioni, si sono collocati costantemente al di sotto di livelli in linea con il valore previsto”, si legge nel bollettino.
“Di conseguenza – spiega l’istituto che si sta preparando all’arrivo della nuova presidente Christine Lagarde – se le prospettive di inflazione a medio termine continueranno a essere inferiori al valore previsto, il Consiglio direttivo è determinato a intervenire, in linea con l’impegno ad adottare un approccio simmetrico nel perseguimento dell’obiettivo di inflazione”.
La Bce precisa ancora che “il Consiglio direttivo è quindi pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti, nella maniera che riterrà opportuna, per assicurare che l’inflazione si diriga stabilmente verso il livello previsto”.
Prospettive di crescita ancora incerte
“Se da un lato gli ulteriori incrementi dell’occupazione e le retribuzioni in aumento continuano a sostenere la capacità di tenuta dell’economia”, sottolinea la Bce, “dall’altro l’attenuazione della dinamica della crescita mondiale e la debolezza del commercio internazionalecontinuano a gravare sulle prospettive per l’area dell’euro”.
Le incertezze, per l’Eurotower, vengono soprattutto dalle tensioni sul commercio internazionale. L’istituto guidato da Mario Draghi segnala infatti che “il perdurare di incertezze connesse a fattori geopolitici,alla crescente minaccia del protezionismoe alle vulnerabilità nei mercati emergentista indebolendo il clima di fiducia, in particolare nel settore manifatturiero”.
In tale contesto, “le spinte inflazionistiche sono rimaste contenute e gli indicatori delle aspettative di inflazione hanno evidenziato un calo”, aggiunge la Bce, spiegando che “permane quindi la necessità di un grado significativo di stimolo monetario per assicurare il persistere di condizioni finanziarie molto favorevoli a sostegno dell’espansione dell’area dell’euro, dell’accumulo di pressioni interne sui prezzi e, di conseguenza, della dinamica dell’inflazione complessiva nel medio periodo”.
Il Consiglio direttivo ha pertanto adeguato le sue indicazioni prospettiche sui tassi di interesse di riferimento, sottolineando la propria determinazione a intervenire se le prospettive di inflazione a medio termine continueranno a essere inferioriall’obiettivo prefissato.
Lo spettro della recessione si allarga su scala mondiale
Gli indicatori congiunturali segnalano una prosecuzione dell’indebolimento dell’attività economica a livello internazionale nel secondo trimestre del 2019e il calo registrato a giugno nell’indice mondiale dei responsabili degli acquisti riferito ai servizi aumenta il rischio di un deterioramento più generalizzato delle prospettive di crescitasu scala mondiale.
La crescita delle importazioni mondiali è tornata in territorio positivo in aprile dopo quattro mesi di protratta flessione, ma permangono intense tensioni commerciali. A maggio l’inflazione a livello mondiale è diminuita, principalmente per effetto di un indebolimento dei prezzi dei beni energetici.