Negli ultimi dieci anni, dal 2010 al 2020, la quota di liquidità presso i conti correnti degli italiani, tra famiglie e imprese, è cresciuta di circa il 3% raggiungendo la cifra di 1750 miliardi di euro
La ricchezza finanziaria delle famiglie italiane nello stesso periodo è aumentata solo del 1,84%, raggiungendo quota 4421 miliardi
Guardando al 2020, a ottenere le performance migliori in termini di quota di liquidità rispetto al totale del patrimonio dei clienti sono state: Azimut (4%), Deutsche Bank (8%), Allianz Bank (9%)
Per le banche i depositi correnti sono sempre più un costo. Oggi più che mai: la pandemia ha avuto il duplice effetto di far lievitare la liquidità parcheggiata sui conti correnti e far entrare in territorio negativo i tassi di interesse. In altre parole la liquidità non è più redditizia per le banche, che hanno iniziato a guardare altrove per compensare l’assottigliamento del margine di interesse. Il business bancario candidato numero uno ad assolvere a tale compito è quello della consulenza. A fare il punto sulla situazione italiana è un report di Excellence Consulting.
Negli ultimi dieci anni, dal 2010 al 2020, la quota di liquidità presso i conti correnti degli italiani, tra famiglie e imprese, è cresciuta di circa il 3% raggiungendo la cifra di 1750 miliardi di euro. Secondo ABI più o meno un terzo di questa crescita si è realizzata nell’ultimo anno, con i depositi degli italiani si sono ampliati di circa 200 miliardi di euro. La pandemia, che ha spinto le persone a essere più prudenti, risparmiare maggiormente e temere la volatilità e l’instabilità dei mercati, non ha fatto altro che accelerare una dinamica già in atto. Già nel triennio 2015-2018 si era osservata una forte accelerazione (del 3%) della voce liquidità sulla totalità della ricchezza finanziaria di ogni persona, a seguito dei fallimenti bancari con la risoluzione di Banca Etruria, Banca delle Marche, Cariferrara e Carichieti. L’aumento della liquidità non si è però accompagnato a un egual crescita della ricchezza finanziaria, che nello stesso periodo è aumentata solo del 1,84%, raggiungendo quota 4421 miliardi.
Queste dinamiche hanno impattato sul business bancario, sempre più sottopressione a causa di tassi di interesse ai minimi storici. Molte banche si stanno muovendo per reindirizzare la ricchezza delle famiglie italiane verso altre soluzioni. Fineco ha annunciato di voler chiudere i depositi sopra i 100mila euro e altri intermediari (Banco BPM, BNL, BPER, MPS, Unicredit) preconizzano iniziative simili. La consulenza sembra essere la soluzione. La capacità delle reti (Fideuram, Mediolanum, Fineco, Banca Generali, Allianz Bank etc.) di fare consulenza ai clienti sulla gestione della loro ricchezza finanziaria consentito loro di arginare l’incremento della liquidità: nel 2020 per le reti la percentuale di quest’ultima rispetto alla ricchezza gestita dei clienti è stata nell’ordine del 16% contro il 38% per il resto del sistema bancario (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco BPM, MPS, BPER etc.).
L’avversione al rischio da pandemia, tuttavia, ha riguardato tutti i
player del mercato: dal 2010 al 2020 per le reti l’indicatore è salito dal 11% al 16%, mentre per le banche dal 32% a circa il 38%. Anche all’interno delle Reti, la situazione non è omogenea. Guardando al 2020, a ottenere le performance migliori in termini di quota di liquidità rispetto al totale del patrimonio dei clienti sono state: Azimut (4%), Deutsche Bank (8%), Allianz Bank (9%), Banca Generali (13%), Banca Euromobiliare (13%) e Fideuram (15%). Hanno un peso della liquidità più significativo: CheBanca (35%), Wibida (28%), Fineco (27%), Mediolanum (24%).
Nel complesso ad ogni modo la quota di ricchezza finanziaria detenuta sotto forma di prodotti di risparmio gestito (fondi comuni o prodotti assicurativi) è aumentata anche essa considerevolmente con un tasso di crescita annuo del 5,17% dal 2010 al 2020.
“La nostra ricerca – ha commentato Maurizio Primanni, CEO di Excellence Consulting – dimostra che la liquidità non messa a reddito che giace sui conti correnti degli italiani, oltre che alla paura e all’incertezza nel futuro conseguenti all’emergenza del Covid, è legata anche alla maggiore o minore capacità di fare consulenza da parte della Banca.
Negli ultimi dieci anni, dal 2010 al 2020, la quota di liquidità presso i conti correnti degli italiani, tra famiglie e imprese, è cresciuta di circa il 3% raggiungendo la cifra di 1750 miliardi di euroLa ricchezza finanziaria delle famiglie italiane nello stesso periodo è aumentata solo del 1,84%, …