L’indice Ftse Italy Mid-cap (-1,9%) ha sovraperformato l’indice principale dello 0,8% nell’ultimo mese (-5,9% su base annua)
In cima alla classifica dei “best performer” dell’ultimo mese si posiziona Ovs Group, che registra una performance del +17%
In attesa dei risultati trimestrali, che si preparano a far luce sui settori più penalizzati dallo scenario macro, l’indice Ftse Italy Mid-cap (-1,9%) ha sovraperformato l’indice principale dello 0,8% nell’ultimo mese (-5,9% su base annua). Mentre l’indice Ftse Italy small cap (-5,6%) ha registrato una performance peggiore del 2,9% nello stesso periodo (+3,5% su base relativa da inizio anno). Ecco chi vola, e chi crolla, in Borsa secondo l’ultimo report mensile sulle mid e small cap italiane di Intermonte.
In cima alla classifica dei “best performer” dell’ultimo mese si posiziona Ovs Group, società di abbigliamento quotata alla Borsa di Milano nell’indice dedicato alle small cap con una capitalizzazione di mercato di 531 milioni di euro, che registra una performance del +17%. Lo stesso vale per Sciuker Frames, società specializzata nella progettazione di finestre e infissi di design, dal market cap pari a 163 milioni di euro. Chiudono il podio Omer (operatore attivo a livello internazionale nel settore della progettazione e produzione di componentistica ferroviaria ad alto contenuto ingegneristico) che registra una performance del +15% e Matica Fintec (che progetta, sviluppa e vende soluzioni tecnologiche per istituzioni bancarie e governative) con il +13%. A registrare invece le peggiori performance nell’ultimo mese sono Expert.Ai (leader nel campo dell’intelligenza artificiale, che crolla del -43%), Eles (che progetta e realizza soluzioni di test per semiconduttori, -24%) e Igd (una delle principali società italiane del settore immobiliare retail, -18%).
Guardando invece ai titoli che hanno meglio performato da inizio anno, si segnalano al primo posto Saras (società operativa nel settore della raffinazione del petrolio e nella produzione di energia elettrica) con il +88%, al secondo Tesmec (dedicata alle soluzioni per infrastrutture per il trasporto di energia) e Txt E-solutions (azienda di informatica) con il +16% rispettivamente e al terzo Erg (operatore indipendente di energia pulita da fonti rinnovabili) con il +3%. A battere la crisi di borsa sono anche Cyberoo (pmi innovativa specializzata nella sicurezza informatica) con il +3% e Autogrill con il +3%, performance positive che si confrontano con un crollo del Ftse Italia Mid Cap del -28%, seguito dal Ftse Mib con il -21% e dal Ftse Italia small cap con il -18%. Quanto ai “worst performer”, troviamo ancora una volta al primo posto Expert.Ai con il -77%, accompagnata da Media for Europe (società olandese attiva nell’ambito dei media e della comunicazione) con il -63% e da Wiit (operativa nel cloud e nella sicurezza informatica) con il -60%.
“Da inizio dell’anno abbiamo attuato una revisione del +5,7% delle nostre stime Eps (utile per azione, ndr) per il 2023, guidata da significativi upgrade degli utili dei titoli energetici, mentre in media abbiamo tagliato le previsioni per i restanti titoli, in particolare dell’8,6% per la nostra copertura mid-small cap”, spiegano dal team di ricerca di Intermonte. “Se ci concentriamo su questa, nell’ultimo mese abbiamo ridotto le nostre previsioni Eps per il 2022 e il 2023 rispettivamente dello 0,7% e dello 0,5%”. In questo contesto, continuano, la liquidità per le large cap si attesta al -19,8% rispetto alla media a un anno a fronte del -28,1% del mese precedente. Per le mid cap, invece, si parla di una liquidità in calo del -36% e per le small cap del -33,7%.
Il quadro macro, osservano da Intermonte, resta estremamente complesso. “In Italia, l’incertezza politica, salvo imprevisti, sembrerebbe in via di attenuazione dopo le elezioni e in vista della nascita del nuovo governo attesa per i prossimi giorni. I recenti passi falsi del governo britannico in campo economico dovrebbero fornire al governo italiano un motivo in più per essere prudenti nelle future politiche di bilancio dello Stato”, concludono i ricercatori. “Per quanto riguarda i risultati trimestrali, ci aspettiamo che mostrino un chiaro rallentamento per alcuni settori (come quelli legati alla spesa per i beni semidurevoli) ma anche che confermino gli investimenti programmati dalle aziende su temi legati alla competitività di lungo periodo, in particolare la trasformazione digitale, l’efficienza energetica, la sostenibilità ambientale e sociale. Su questi temi abbiamo cercato di orientare le nostre idee di investimento”.