I tre regimi risultano essere tra loro complementari e hanno come obiettivo incentivare la mobilitazione di investimenti privati
Tutti i regimi saranno accessibili alle imprese che hanno subìto una grave riduzione dei ricavi a marzo e ad aprile 2020
I tre regimi risultano dunque essere tra loro complementari e hanno come obiettivo incentivare la mobilitazione di investimenti privati. Nel dettaglio questi prevedono:
- nell’ambito del primo regime, è prevista una sovvenzione associata a un credito d’imposta. Gli investitori privati che conferiscono capitali nelle imprese colpite avranno dunque diritto ad un credito d’imposta pari fino al 20% dell’importo investito. Gli aiuti nel quadro di questo regime saranno quindi concessi sia all’investitore (che beneficia dell’agevolazione fiscale) sia all’impresa beneficiaria (destinataria dell’investimento);
- nel caso della seconda misura, è stato pensato un regime di credito d’imposta, in base al quale le imprese stesse beneficiano di un credito d’imposta pari fino al 30% dell’aumento di capitale;
- il terzo regime, infine, vede la presenza di un sostegno pubblico che si concretizzerà in prestiti subordinati.
Tutti i regimi saranno accessibili alle imprese che hanno subìto una grave riduzione dei ricavi a marzo e ad aprile 2020, a condizione che venga approvato e attuato un aumento di capitale.
Queste misure mirano dunque a migliorare l’accesso ai finanziamenti esterni da parte delle imprese più gravemente colpite dall’impatto economico dell’emergenza coronavirus: si tratta quindi di un contributo volto a garantire la prosecuzione dell’attività imprenditoriale.
La Commissione ha concluso che gli aiuti alle imprese beneficiarie nell’ambito dei tre regimi sono compatibili con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo. In particolare,
- per quanto riguarda i primi due regimi, gli aiuti non supereranno 800mila euro impresa (eccetto che nel settore dell’agricoltura primaria e in quello della pesca e dell’acquacoltura, settori in cui si applicano rispettivamente i limiti di 100mila euro e 120mila per impresa;
- Per il terzo regime, gli aiuti non dovranno invece superare il 12,5% del fatturato del beneficiario nel 2019, come previsto dal quadro temporaneo.
Da ricordare come gli aiuti alle imprese nel quadro di questi tre regimi sono limitati nel tempo e possono essere concessi solo entro la fine del 2020.