Mediobanca, Unicredit, Bpm, Bper: picco del risiko nel 2021?

Le ultime settimane hanno visto il proseguimento della salita di Leonardo Del Vecchio in Mediobanca e la stipula di un patto di consultazione nell'azionariato di Banco Bpm, al fine di acquisire maggior peso in vista di future operazioni straordinarie
«È possibile che nel secondo semestre 2021 parta un'ondata di rilevanti operazioni di carattere aggregativo nel settore bancario, con sciami di assestamento nel semestre successivo». Grazie anche al fermento generato dalla presenza di Mario Draghi
Del Vecchio ritiene che Mediobanca sia un asset con del valore da estrarre e che possa generare un potenziale ancora maggiore. Secondo alcuni analisti, una combinazione di Mediobanca con Unicredit «avrebbe dei fortissimi razionali, essendo i due business complementari. Creerebbero una piattaforma di investment banking particolarmente distintiva, una fabbrica prodotto sul consumer finance molto grossa, sul wealth management»
Nel momento in cui la pandemia presenterà il suo vero conto, far parte di una realtà di dimensioni maggiori aiuterà. «I movimenti in atto hanno in genere lo scopo di creare valore. Ma gli scenari sono molto fluidi»
Si creerebbe «una rete distributiva mobile con consulenti finanziari e una banca digitale, che Unicredit non ha più dopo la cessione di Fineco». Inoltre il ruolo di Leonardo Del Vecchio in Generali creerebbe sinergie anche dal punto di vista della bancassurance, concludono gli osservatori. E Intesa Sanpaolo ribadisce il rating buy e il prezzo obiettivo a 9,3 euro su Mediobanca (+3,52% a 7,82 euro).
Una banca che si sta preparando ad operazioni di aggregazioni è Bper. Uno dei suoi soci di riferimento, Unipol, è interessato ad ampliare la sua rete distributiva. Dal ceo Alessandro Vandelli è arrivata un'apertura in tal senso, rimandata al "dopo Ubi". Nella sfera indiretta di Unipol c'è anche la Popolare di Sondrio, avendo con la prima un accordo distributivo: condividono molte fabbriche prodotto, vi è una forte complementarietà e una vicinanza culturale.
C'è infine da sottolineare che – grazie alle moratorie – non si sono ancora scaricati sui bilanci delle banche gli effetti del covid. Leggasi crediti deteriorati (non performing exposure, npe). Nel momento in cui la pandemia presenterà il suo vero conto, far parte di una realtà di dimensioni maggiori aiuterà. «I movimenti in atto hanno in genere lo scopo di creare valore. Ma gli scenari sono molto fluidi», conclude la voce dell'industria.
