La partecipazione complessiva dei tre asset manager è del 30%. Julius Baer mantiene invece la quota di maggioranza del 70%
Il ceo Fabrizio Rindi passerà dunque il testimone al suo successore, secondo l’annuncio già dato oltre un anno fa, nel settembre 2019
L’asset manager dichiara che il top management di Kairos continuerà ad implementare il piano industriale definito negli ultimi mesi sulla base del nuovo scenario macroeconomico
Guido Maria Brera, socio fondatore e chief investment officer asset management di Kairos Partners Sgr, è tornato azionista della società da lui co-fondata. Con Brera, tornano azionisti anche Rocco Bove, head of fixed income, e Massimo Trabattoni, head of Italian equity. La partecipazione complessiva dei tre asset manager è del 30%. Julius Baer mantiene invece la quota di maggioranza del 70%.
L’ingresso delle tre figure manageriali nel capitale della società si profila determinante per il nuovo e ulteriore sviluppo delle attività di Kairos. Il ceo Fabrizio Rindi passerà dunque il testimone al suo successore (ancora da definire: dalla società non si sbottonano sulle tempistiche), secondo l’annuncio già dato oltre un anno fa, nel settembre 2019. Non abbandonerà però la società, di cui diventerà presidente a partire dal 2021. Nuovi professionisti faranno inoltre il loro ingresso in Kairos per potenziarne l’assetto.
L’asset manager dichiara che il top management di Kairos continuerà ad implementare il piano industriale definito negli ultimi mesi sulla base dei nuovi accadimenti macroeconomici legati allo scenario di incertezza attuale. L’obiettivo resta quello del posizionamento di Kairos a livello di leadership nell’innovazione di prodotto e di processo, sia nell’asset che nel wealth management. Sia per la clientela privata che per quella istituzionale, senza dimenticare le reti distributive, con cui si prevedono nuovi accordi.
Brera, Trabattoni e Bove nell’azionariato di Kairos, il commento di Julius Baer
Yves Robert-Charrue, presidente di Kairos Investment Management S.p.A. e responsabile Svizzera ed Emea di Banca Julius Baer, si è detto molto contento dell’accordo concluso con “Guido, Massimo e Rocco”. Una squadra con “grandissime competenze, forte e coesa”, un grande punto di partenza per “questo nuovo capitolo nella storia di Kairos”. Infine, i ringraziamenti al ceo ad interim Rindi e a tutta la squadra perché stanno guidando Kairos “con grande dedizione e impegno verso la società e tutte le persone che ne fanno parte”.
Guido Brera aggiunge che “il nuovo capitolo di Kairos è iniziato ormai da circa un anno”. Un “laboratorio di idee di investimento” il quale nel corso degli ultimi 12 mesi ha “già dato prova del valore della rinnovata e compatta squadra”. Team che, insieme con gli “storici talenti”, ha saputo “attrarne dei nuovi e lanciare quattro nuovi prodotti innovativi in linea col disegno di sviluppo e crescita della società”.
Il laboratorio è più forte che mai, prosegue Brera. “Ci abbiamo lavorato con grande impegno e passione, ma soprattutto con la voglia di condividere con i nostri clienti e partner la nostra visione del futuro. Siamo pronti di nuovo in prima linea per affrontare le sfide della competizione che ci aspettano. E mi preme rivolgere un sentito grazie a nome di tutta la società a Fabrizio, che con la sua preziosissima e forte esperienza manageriale ci sta guidando in questo progetto di rilancio di Kairos”, conclude.
In Svizzera, l’impatto sui risultati finanziari 2020
L’azionista di maggioranza Julius Baer prevede intanto che i propri risultati finanziari 2020 subiranno l’impatto di una svalutazione all’avviamento legato proprio all’italiana Kairos Investment Management.
In particolare, il gruppo contabilizzerà una passività di circa 190 milioni di franchi (207,7 milioni di dollari) a titolo di investimento societario. La banca ha poi confermato che manterrà la partecipazione del 70% nell’unità italiana.
Julius Baer ha registrato una crescita pari al 3% delle masse in gestione fra giugno e settembre, raggiungendo così quota 413 miliardi di franchi alla fine del terzo trimestre 2020. Rispetto all’analogo periodo dello scorso anno però, si registra un calo del 3% degli asset under management. I costi operativi sono invece migliorati. Nei primi nove mesi dell’anno hanno raggiunto un rapporto costi/ricavi del 66,1% rispetto al 66,6% del primo semestre. Infine, il margine lordo (sempre per quanto riguarda i primi nove mesi 2020) è stato superiore ai 89 punti base, contro i 92 punti del primo semestre e gli 82 punti del 2019.