Il problema principe è la relazione con il cliente: “I player più tradizionali, dotati principalmente di processi analogici, si sono all’improvviso trovati impossibilitati al contatto con i propri clienti sia per rassicurarli sulla situazione dei propri investimenti che per sviluppare nuovo business”
“Non si è ancora assistito a importanti deflussi di masse dovuti al panico generale dei mercati. Anzi, gli investitori che hanno deciso di puntare sull’alta volatilità del mercato stanno generando elevati volumi di negoziazione”
In generale si può però dire che gli operatori dell’industria del wealth management italiano abbiamo dato risposte efficaci all’emergenza mettendo in atto piani di contingency che, per il momento, stanno consentendo di preservare la salute dei propri dipendenti e parte del business, seppur con ovvi rallentamenti. “I principali impatti sugli asset under management (Aum) – spiega Ey – sono imputabili all’effetto mercato, mentre non si è ancora assistito a importanti deflussi di masse dovuto al panico generale dei mercati. Anzi, gli investitori che hanno deciso di puntare sull’alta volatilità del mercato stanno generando elevati volumi di negoziazione i cui ricavi vanno in parte a compensare i minori introiti dal comparto gestito, dando quindi respiro ai player che fanno leva sull’amministrato come parte del proprio modello di business”.
Attenzione però perché il cambiamento è dietro l’angolo. Incarnato spiega infatti come per quanto a oggi il settore della gestione del risparmio in Italia sia stato in grado di reggere all’urto dell’emergenza covid-19, è indiscutibile che ci sarà un cambiamento del mercato principalmente per effetto di trend già in atto prima del lockdown dell’Italia. E dunque “per prima cosa, vedremo un’accelerazione della dinamica del winner takes all, che vedrà sempre un maggiore afflusso di masse verso i player consolidati e digitalmente evoluti. Gli operatori che hanno garantito in questi mesi la continuità del relationship management e dell’operatività saranno i più appetibili in futuro per i clienti che hanno avuto modo di sperimentare e comprendere appieno il valore degli strumenti di collaborazione a distanza. Il secondo trend che vedrà poi un’accelerazione è “il consolidamento del mercato guidato dalle volatili valutazioni dell’equity e possibili situazioni di distress che potrebbero prospettare per i player interessati operazioni di M&A a costo ridotto rispetto all’effettivo valore. La dinamica di deflusso delle masse verso pochi player potrebbe ancor di più esacerbare questo trend”.
E’ importante infine “considerare un ulteriore fattore nell’emergenza attuale: il crollo della redditività e la difficoltà di adempiere agli obblighi normativi può condurre a un rischio ancor più pericoloso del danneggiamento della brand reputation. È quindi più che mai rilevante in questo momento non perdere mai di vista il rapporto con gli investitori e preservarlo fornendo assistenza continua, supporto con apposita documentazione e rassicurazioni su eventuali preoccupazioni. Nello sforzo di concentrarsi sulle attività critiche è quantomai fondamentale salvaguardare e rafforzare la comunicazione verso gli investitori finali al fine di preservare la fiducia che essi hanno riposto nei propri prodotti e servizi” conclude Incarnato.