Unicredit vola a Piazza Affari: “Miglior semestre in 10 anni”

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Il titolo Unicredit è stato sotto i riflettori nella seduta del 27 luglio, dopo la presentazione dei risultati del secondo trimestre, migliori delle attese

La banca ha visto un rialzo del margine d’interesse del 6,6% sul trimestre a 2,3 miliardi, utili in crescita del 66% sull’anno a 1,5 miliardi di euro e utili per azione a 0,69 euro in crescita del 73,9% annuo. Sul confronto trimestrale,i ricavi totali si sono ridotti a 4,5 miliardi, anche se risultano in rialzo del 4,9% su base annua

“Unicredit ha continuato a ottenere ottimi risultati nel secondo trimestre, conseguendo la migliore performance per il primo semestre degli ultimi 10 anni, spinta da redditività in crescita, solida generazione organica di capitale e riduzione della base costi nonostante l’impatto dell’inflazione”, ha dichiarato il ceo di Unicredit, Andrea Orcel

Il titolo ha chiuso la giornata a +8,64%: la seconda migliore performance del Ftse Mib

Il gruppo Unicredit ha convinto il mercato e raccolto in Borsa i frutti presentati con i risultati del secondo trimestre. La banca ha visto un rialzo del margine d’interesse del 6,6% sul trimestre a 2,3 miliardi, utili in crescita del 66% sull’anno a 1,5 miliardi di euro e utili per azione a 0,69 euro in crescita del 73,9% annuo. Sul confronto trimestrale,i ricavi totali si sono ridotti a 4,5 miliardi, anche se risultano in rialzo del 4,9% su base annua. 

Le commissioni sono state pari a 1,7 miliardi, in calo del 6,7% sul trimestre e in rialzo del 1,2% nel confronto annuo. Il semestre si è chiuso con con una crescita dei dei ricavi netti del 12,5%.

La solidità patrimoniale rappresentata dal Cet1 risulta al 15,73% (+173 punti base) alla fine del secondo trimestre, mentre il Rote, una misura di redditività è del 13%. La qualità del credito rappresentata dal rapporto tra crediti deteriorati lordi e totali crediti lordi è diminuita di 0,8 punti fra il primo e il secondo trimestre al 2,8%. 

I costi, infine, si sono mantenuti stabili rispetto al primo trimestre a 2,3 miliardi di euro “in quanto i risparmi sui costi del personale sono stati compensati dalle maggiori spese non HR”.  Il rapporto costi/ricavi è stato del 49,5% nel primo semestre, in calo su base annua di 4,4 punti percentuali, “malgrado le pressioni inflazionistiche”. 


In apertura di seduta il titolo quotato a Piazza Affari è arrivato a guadagnare il 7%, in chiusura il bilancio si è fatto ancor più positivo: +8,64%.

“Unicredit ha continuato a ottenere ottimi risultati nel secondo trimestre, conseguendo la migliore performance per il primo semestre degli ultimi 10 anni, spinta da redditività in crescita, solida generazione organica di capitale e riduzione della base costi nonostante l’impatto dell’inflazione”, ha dichiarato il ceo di Unicredit, Andrea Orcel, “sulla scia della nostra eccellente performance e di un contesto di tassi d’interesse più favorevole abbiamo migliorato la guidance per il 2022, un passo importante nell’attuazione del piano triennale”. Secondo l’ad la banca è attrezzata per affrontare il rallentamento economico che si prevede nei prossimi mesi, con una prudente assunzione di rischi. “UniCredit poggia su fondamenta solide, che ci collocano in buona posizione per attraversare qualunque congiuntura macroeconomica ci attenda. Fare in modo di restare solidi e resilienti ci consentirà di adempiere alle nostre responsabilità nei confronti dei clienti, delle comunità e tutti gli stakeholder, sostenendoli nell’affrontare i tempi impegnativi che si prospettano”, ha dichiarato Orcel. 

La banca ha ulteriormente ridotto la sua esposizione alla Russia, che nei mesi scorsi ha spinto gli investitori a castigare il titolo in Borsa. Riducendo i Rwa di Unicredit verso la Russia di circa 2,7 miliardi  “attraverso azioni proattive e disciplinate”.

In seguito al favorevole primo semestre, Unicredit ha innalzato la guidance per l’anno 2022 con ricavi previsti a 16,7 miliardi e 4 miliardi di utile netto, esclusa la Russa. Confermato il target del piano 2024 per il Rote al 10% per la generazione organica di capitale media di 150 punti base annui.

L’apporto delle individual solutions

Nel secondo trimestre i servizi alla clientela non aziendale, che comprendono anche la gestione patrimoniale, sono stati un freno per i risultati, avendo ridotto i loro ricavi del 6% annuo. Il calo è interamente dovuto alla contrazione (-19% nel secondo trimestre) dell’asset e fund/portfolio management. Nel primo semestre le client solutions hanno generato ricavi per 1,6 miliardi (in calo dell’1%) di cui 900 milioni provenienti dall’asset e fund/portfolio management. Degna di nota la crescita delle polizze vita, che nel semestre hanno prodotto ricavi per 400 milioni in aumento dell’8%. 


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