Quindici, gli anni spesi da UniCredit nel mercato dei certificati.
Centottanta, gli eventi UniCredit a tema education organizzati nel 2021.
Cinquemilatrecontocinquanta, il totale di ISIN UniCredit presenti sul segmento SeDeX MTF di Borsa Italiana e Cert-X di EuroTlx.
Settemiladuecento, le nuove emissioni UniCredit relative allo scorso anno.
Una storia fatta di numeri
La storia di UniCredit, primo tra gli emittenti di certificati sul mercato italiano per numero di strumento attivi sul segmento SeDeX e EuroTlx, è nota. Dai suoi esordi nel 2004 con i primi Investment Certificates, l’offerta si è ampliata abbracciando varie tipologie di prodotti, suddivisi in tre principali categorie: a capitale protetto (di tipo Cash Collect), a capitale condizionatamente protetto (i più diffusi, principalmente Bonus Certificate e Cash Collect), senza protezione (Benchmark, Turbo e Covered Warrant). Tra le varie tipologie di strumenti, i certificati a leva, sia fissa (long o short) che variabile (Turbo), si adattano meglio a una tipologia di investitori dinamici, con una maggiore propensione al rischio, interessati a sfruttare i movimenti del mercato in modo amplificato.
Un’evoluzione naturale, continua
Un’ampia gamma di opportunità che si è evoluta nel corso degli anni, all’evolversi del contesto. Il mercato degli investimenti in Italia è stato storicamente dominato dalla preferenza per investimenti obbligazionari e a basso rischio.
Un’alternativa consapevole
Entrando nel dettaglio, mentre i certificati a capitale protetto assicurano la totale corresponsione del capitale a scadenza, a prescindere dall’andamento del sottostante, i certificati a capitale condizionatamente protetto, tra i più diffusi e più interessanti in termini rischio/rendimento, permettono di esporsi a particolari asset, offrendo una garanzia parziale del capitale, condizionata al raggiungimento di determinati livelli di barriera stabiliti all’emissione. Rientrano in questa categoria, tra i certificati Bonus, le tipologie Bonus Cap, Bonus Cap Worst of, , Reverse Bonus Cap, Top Bonus e Top Bonus con doppia barriera; tra i certificati Cash Collect, le tipologie Cash Collect, Cash Collect Autocollable (normali, con maxi cedola o con opzione Step Down), Cash Collect Worst of, Fixed Cash Collect.
Un impegno costante alla formazione
Nel solo anno 2021, UniCredit ha raggiunto il livello di 7200 nuove emissioni, di cui 1100 certificati a leva, 664 Bonus, 672 Cash Collect con diverse opzioni accessorie e 55 certificati con payoff diversi. UniCredit è stato inoltre l’unico emittente a offrire accesso a 21 titoli azionari sul SeDeX.
L’impegno di UniCredit nell’attività di formazione e informazione alla clientela (sia retail che professionale) è emersa anche dal numero di evento fisici sul territorio e digitali: parliamo di oltre 180 eventi organizzati per oltre 26500 contatti, 13 eventi online, 3 eventi fisici, 87 trasmissioni TV e 83 webinar con circa 8400 partecipanti. Si aggiungono a tale attività i cicli formativi dedicati ai Turbo Certificates e la Certificate Academy 2021. Obiettivo, accrescere la conoscenza sia in ottica di trading, che per la creazione di strategie d’investimento di breve, medio e più lungo termine.
Un prontuario nel mondo dei certificati
Cash Collect. Tipologia di certificati che offre componenti cedolari ricorrenti durante la vita e a scadenza del prodotto se, nelle rispettive date di osservazione, il sottostante è superiore o uguale a un prefissato livello. Si tratta di certificati a capitale condizionatamente protetto, declinabili in una delle seguenti tipologie: Cash Collect, Cash Collect Autocollable (normali, con Maxi cedola o con opzione Step Down), Cash Collect Worst of, Fixed Cash Collect.
Airbag. Tipologia di certificati che permette di investire in un’attività finanziaria sottostante su un orizzonte di tempo di medio lungo termine, prevedendo un livello di protezione (airbag) che ammortizza l’effetto di eventuali ribassi del prezzo qualora il sottostante scenda al di sotto di tale livello.
Barriera. E’ il valore o livello del sottostante in corrispondenza del quale si attiva una condizione del certificato (per il pagamento della cedola o protezione del capitale) . I certificati di investimento possono avere una barriera protettiva, oltre la quale l’investitore perde la protezione del capitale. Tale barriera può essere monitorata in modo discreto (succede nel caso di certificati Cash Collect o Top Bonus) o continuo (nel caso dei Bonus Cap). Con certificati a leva, la barriera può essere della tipologia knock-out (nel caso dei Turbo): in questo caso, una volta toccata la barriera, l’investitore può perdere parte o tutto il capitale investito.
Effetto memoria. Opzione che prevede la possibilità di recuperare, in date di osservazione future o a scadenza, eventuali cedole non incassate a una determinata data di osservazione in quanto il sottostante si trovava al di sotto della barriera.
Bonus. Tipologia di certificati che offrono il riconoscimento a scadenza di un bonus, a condizione che il sottostante non sia mai sceso nel corso della sua vita al di sotto della barriera predefinita. Si tratta di certificati a capitale condizionatamente protetto, declinabili in una delle seguenti tipologie: Bonus Cap, Bonus Cap con caratteristica Worst of, Reverse Bonus Cap, Top Bonus e Top Bonus con doppia barriera. In questi ultimi due casi l’osservazione della barriera avviene in modo discreto, ovvero, solo a scadenza
Turbo. Tipologia di certificati a leva variabile, per lo più utilizzati per attività di breve e brevissimo termine sia per finalità di trading che di copertura.
Benchmark. Tipologia di certificati che replica la performance del sottostante in un rapporto 1:1.
Approfondimento all’interno del magazine We Wealth di marzo 2022