Sfornati gli ultimi risultati relativi al secondo trimestre delle grandi banche statunitensi è tempo di bilanci
Fra le società che hanno superato le attese, la reazione di Borsa più esuberante l’ha messa a segno Citi che da giovedì 14 luglio ha osservato un balzo superiore al 15%
Lunedì 18 luglio la stagione delle trimestrali ha sfornato gli ultimi risultati delle grandi banche statunitensi. Il bilancio finale è in chiaroscuro, con alcune società che sono riuscite ad allinearsi o a superare le aspettative ed altre che, al contrario, hanno deluso le attese. Partiamo da quest’ultimo gruppo, che include JPMorgan e Morgan Stanley.
JPMorgan, il secondo trimestre 2022
PerJPMorgan la reazione di mercato era stata particolamente negativa lo scorso 14 luglio (-5%), in seguito alla pubblicazione dei conti dalla quale era emerso un utile per azione da 2,76 dollari, contro i 2,88 attesi da Refinitiv. I ricavi erano stati pari a 31,63 miliardi (+1%) contro i 31,95 attesi e gli utili ridotti a 8,65 miliardi, con un calo del 28% su base annua (anche se l’utile dello scorso anno beneficiò del rilascio di 3 miliardi in riserve accatonate per i rischi-covid). Il calo subito a Wall Street è stato interamente recuperato nelle sedute successive.
Morgan Stanley, il secondo trimestre 2022
Anche per Morgan Stanley il secondo trimestre ha prodotto risultati al di sotto delle aspettative, con un utile per azione da 1,39 dollari contro gli 1,53 attesi, un utile in calo del 29% a 2,5 miliardi e ricavi da 13,13 miliardi di dollari a fronte di una stima a 13,48 miliardi. Ad aver pesato sui conti di Ms è stato, in particolare, il calo del 55% dei ricavi generati dall’investment banking. La reazione di Borsa, nei giorni successivi alla pubblicazione dei risultati (14 luglio) ha preso una rotta particolarmente positiva, spingendo il titolo verso un +7,32% nelle ultime cinque sedute al 19 luglio.
Bank of America, il secondo trimestre 2022
Fra le banche che hanno messo a segno una trimestrale positiva compare, invece, Bank of America, che lunedì 18 luglio ha fatto sapere di aver realizzato un utile per azione di 78 centesimi contro i 78 previsti, a fronte di un importante calo dei profitti del 32% a 6,25 miliardi di dollari (l’anno scorso furono sbloccati 523 milioni di accantonamenti). I ricavi hanno superato le attese con una crescita del 5,6% a 22,79 miliardi di dollari grazie all’aumento del 22% del margine d’interesse (favorito dal rialzo dei tassi e dall’aumento dei prestiti erogati) a 12,4 miliardi.
Goldman Sachs, il secondo trimestre 2022
Il 18 luglio è stata anche la giornata della trimestrale di Goldman Sachs, che si è rivelata particolarmente florida rispetto alle attese della vigilia. L’utile, infatti, si è ridotto meno del previsto, a 2,79 miliardi (-48%), cui è corrisposto un utile per azione di 7,73 dollari contro i 6,58 dollari stimati. I ricavi, anch’essi in calo del 23% a 11,86 miliardi sono stati comunque superiori rispetto ai 10,8 messi in conto dagli analisti. Ad aver trainato la performance sono stati i ricavi legati al trading in particolare quelli dei prodotti a reddito fisso (3,61 miliardi contro i 2,89 previsti), ma anche quelli azionari (2,86 miliardi, contro i 2,68 attesi). Fra la chiusura di venerdì 15 e l’avvio di seduta del 19 luglio il titolo Goldman Sachs ha realizzato un guadagno del 7,56%.
Citigroup, il secondo trimestre 2022
Chiude il gruppo delle big bank americane Citigroup, che il 15 luglio ha pubblicato una trimestrale fortemente promossa dal mercato: rispetto alla chiusura di giovedì scorso il titolo (al 19 luglio) guadagna il 15,65%. Battute le attese relative non solo agli utili per azione (2,19 dollari contro 1,68), ma anche ai ricavi (in crescita dell’11% a 19,64 miliardi di dollari contro i 18,22 previsti). Gli utili, come per tutte le altre grandi banche Usa hanno visto una consistente riduzione rispetto al 2021, con un calo del 27% a 4,55 miliardi. Come nel caso di Bofa, Citigroup ha tratto beneficio dal’aumento del margine d’interesse, ma ha anche ottenuto risultati solidi dalle divisioni trading.