Green pass obbligatorio: come si muovono le banche italiane

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We Wealth ha realizzato un’indagine su un campione di 10 banche, scoprendo in che modo hanno recepito l’ultimo decreto legge sul green pass obbligatorio. E a quali misure organizzative dovranno adattarsi dipendenti e personale esterno

In Intesa Sanpaolo, nei palazzi direzionali dotati di apparecchiature termoscanner e di lettore badge collegato al tornello, sono presenti nuovi dispositivi che consentono la lettura quotidiana del QR Code attraverso l’app “VerificaC19”

Nelle sedi principali della banca e delle società del Gruppo Credem il controllo verrà affidato a una società esterna, mentre per le altre unità organizzative sul territorio l’incarico è affidato ai responsabili delle unità organizzative stesse

C’è chi ha deciso di affidare i controlli a società esterne. Altri, specie nelle filiali, ai responsabili di struttura. Tra chi punterà sulle verifiche automatiche a ogni ingresso e chi, invece, su verifiche a campione. We Wealth ha realizzato una nuova indagine su un campione di 10 banche – Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps, Crédit Agricole Italia, Credem, Bper, Chebanca!, Iccrea Banca, Banco Bpm e Credit Suisse – evidenziando in che modo hanno recepito l’ultimo decreto legge sul green pass obbligatorio nei luoghi di lavoro pubblici e privati. E a quali misure organizzative dovranno adattarsi dipendenti e personale esterno.
Dal 15 ottobre al 31 dicembre 2021, termine fissato per la cessazione dello stato d’emergenza, il possesso della certificazione verde sarà obbligatorio per accedere ai luoghi di lavoro pubblici e privati. Stando a quanto precisato nelle faq preparate da Palazzo Chigi, ogni azienda può autonomamente organizzare le verifiche, definendo le modalità operative, prevedendo “prioritariamente, ove possibile, che siano effettuati al momento dell’accesso ai luoghi di lavoro” e “individuando con atto formale i soggetti incaricati dell’accertamento delle violazioni”. I controlli, inoltre, potranno effettuarsi anche a tappeto o a campione ma coinvolgendo almeno il 20% del personale in servizio a rotazione.
Dal Gruppo Credem fanno sapere che nelle sedi principali della banca e delle società del gruppo le verifiche saranno affidate a una società esterna, mentre per le altre unità organizzative sul territorio l’incarico è affidato ai responsabili delle unità organizzative stesse e, in assenza di uno di questi, all’addetto ai controlli della sede di lavoro. Saranno individuati uno o più incaricati, per eventuale sostituzione. Le verifiche, inoltre, avverranno all’accesso ai luoghi di lavoro (reception, tornelli, ingressi) mediante l’app VerificaC19. “Laddove si verificassero casi di dipendenti non muniti della certificazione, saranno impiegati i colleghi provvisti di green pass per soddisfare eventuali esigenze organizzative”, spiegano.

In Iccrea Banca, invece, al momento è previsto che il 20% delle risorse a rotazione possa fruire dello smart working emergenziale. Quanto al personale che rientra in ufficio, per le sedi più numerose l’incarico di accertare le violazioni sarà affidato a personale esterno, mentre negli altri casi a personale interno opportunamente identificato. I controlli avverranno all’ingresso, anche in questo caso tramite lettura del QR-code con l’app VerificaC19 e potrà essere richiesto un documento d’identità. Per Unicredit, i casi di esenzione saranno gestiti con l’ausilio del medico competente aziendale. “Si confida che le assenze di colleghi connesse all’obbligo di green pass siano contenute: in ogni caso siamo pronti a gestire la continuità operativa ricorrendo agli ordinari strumenti a disposizione, nel rispetto del fatto che l’attività bancaria è un servizio pubblico essenziale”, riferiscono dall’istituto. Quanto alle verifiche, saranno effettuate in automatico a ogni ingresso tramite appositi dispositivi a cura del personale di guardiania o della reception. Nelle filiali, invece, se ne occuperanno i responsabili della struttura. Nei primi giorni di applicazione del provvedimento, è previsto un controllo nei confronti di tutti i dipendenti, poi verranno effettuati controlli giornalieri a campione. Che saranno estesi anche a eventuali terzi che accedano ai locali aziendali per prestare la propria attività lavorativa, ma non alla clientela e utenza.

Verifiche giornaliere all’ingresso anche per Chebanca!, che però prevede anche controlli a campione aggiuntivi per verificare la validità e la corretta titolarità del green pass. Saranno effettuati da parte del personale addetto alle portinerie per le sedi o dai responsabili delle filiali per la rete commerciale. Lo stesso vale per le sedi di Banco Bpm, dove coinvolgeranno “tutti coloro che a qualsiasi titolo svolgono la propria attività lavorativa (anche fornitori esterni) all’interno di sedi e filiali”, precisano a We Wealth. Si parla sia di verifiche all’ingresso che a campione. In caso di esito negativo all’ingresso, il soggetto non potrà accedere ai locali aziendali e sarà considerata assente ingiustificato, senza riconoscimento di retribuzione o altro emolumento. Qualora invece l’accertamento avvenga nel corso della giornata lavorativa, “verrà disposto l’allontanamento immediato dai locali aziendali, con le ulteriori conseguenze previste dalla normativa”, spiegano.

In Monte dei Paschi, le verifiche si svolgeranno prevalentemente all’ingresso del luogo di lavoro, a opera del personale interno per la rete filiali e del personale esterno su alcuni grandi immobili di direzione generale. Per Crédit Agricole Italia, si parla di controlli al momento dell’accesso e a campione. Sono state individuate tra i dipendenti delle figure specifiche ma nei palazzi con funzione di portineria l’attività verrà svolta dagli addetti al servizio di vigilanza. Chiude il cerchio Intesa Sanpaolo, dove – in linea generale – nei palazzi direzionali dotati di apparecchiature termoscanner (fisse o mobili) e di lettore badge collegato al tornello sono presenti dei nuovi dispositivi che consentono la lettura quotidiana del QR Code attraverso l’app VerificaC19, mentre nelle filiali è prevista l’esecuzione delle verifiche attraverso l’utilizzo di smartphone “con criteri tali da assicurare nel tempo il controllo su tutto il personale presente”, fanno sapere dall’istituto. Bper e Credit Suisse non hanno inteso rilasciare dichiarazioni in merito.

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