Antonietta/Antonio Brandeis è unica pittrice della ricca Masters Week di Sotheby’s di questo inizio 2021. Prima donna ad avere il diritto legale (1875) all’istruzione nelle belle arti in Italia, fu però spesso invitata a firmarsi Antonio per partecipare ai premi di pittura
“Non voglio che il mio cadavere venga contaminato dalle solite toilettes. Qualunque sia lo stato in cui mi trovo, desidero essere avvolta in un sudario che copra anche il mio viso. Non voglio dare adito a chi è curioso di vedere quanto sia brutta o bella la morte… Vorrei che l’Ospedalino degli Innocenti, mio erede universale, dicesse una messa per la mia anima ad ogni anniversario della mia morte. “
L’artista lascia tutti i suoi averi e il contenuto del suo studio all’Ospedale degli Innocenti di Firenze, nel cui museo è oggi conservato un suo ritratto di profilo che la mostra donna di gran carattere. Queste sono le volontà di
Antonietta/Antonio Brandeis unica pittrice della ricca Masters Week di Sotheby’s di questo inizio 2021. La vedutista è pubblicata in fondo al catalogo tra i lotti – tra i quali alcuni veri capolavori premiati dai prezzi finali – tutti a firma maschile. Nella Evening Master Sale del 28 gennaio dunque, all’ultima postazione (anche per data, va detto) al n.46 compare una veduta – finalmente di grandi dimensioni – forse una delle sue Venezie migliori – dì Antonietta Brandeis, pittrice ottocentesca, per metà austro ungarica, era nata in Galizia, e per metà italiana. Venezia e Firenze sono le sue città d’adozione e le sue “modelle” preferite.
Prima donna ad avere il diritto legale (1875) all’istruzione nelle belle arti in Italia, ma spesso invitata a firmarsi Antonio per partecipare ai premi di pittura.
Sia a Firenze che a Budapest, Brandeis espone infatti le sue opere sotto il nome di “Antonio Brandeis”. Il suo biografo, il De Gubernatis offre la seguente spiegazione del cambio di nome: “le sue prime vedute hanno ricevuto lodi e critiche; lei ha accolto le critiche, ma quando è stata elogiata come donna ne è stata infastidita, e quindi ha scelto di esporre come Antonio Brandeis “. Il lotto 46, grande veduta di una soleggiata Piazza San Marco, è una delle opere più efficaci di Antonietta Brandeis ed è quasi certamente il dipinto intitolato “La piazza di S. Marco” che Brandeis espose all’Esposizione Italiana del 1884 a Torino. Secondo Paolo Serafini, a quel dipinto fu posto allora un prezzo alto (5.000 lire).
Brandeis ha dedicato gran parte della sua opera a vedute veneziane su scala ridotta, perfetti souvenir per i turisti del Grand’ Tour che visitano Venezia. Nella mostra del 1875 una sua veduta veneziana viene venduta ad un certo M. Hall di Londra per 320 lire, un primo segno del successo che Brandeis otterrà in vita con i collezionisti stranieri del suo lavoro, in particolare i visitatori inglesi e tedeschi in viaggio in Italia. Ma nell’asta Evening di Sotheby’s la veduta di Piazza San Marco, da una stima di 150-200.000 dollari è venduta a ben 441.000 dollari, ed è record personale per Antonietta-Antonio. E non siamo certo in epoca di Grand’ Tour….
“Non voglio che il mio cadavere venga contaminato dalle solite toilettes. Qualunque sia lo stato in cui mi trovo, desidero essere avvolta in un sudario che copra anche il mio viso. Non voglio dare adito a chi è curioso di vedere quanto sia brutta o bella la morte… Vorrei che l’Ospedalino degli Inn…
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