Banco Bpm Vita ha raggiunto una partecipazione complessiva dell’89,949% (ossia 292.527.616 azioni) in Anima. La quota consente al gruppo guidato da Giuseppe Castagna di controllare l’assemblea straordinaria della società acquisita. Si è dunque chiusa con successo l’opa che Piazza Meda aveva lanciato sulla sgr di corso Garibaldi (il periodo di adesione era iniziato lunedì 17 marzo 2025, per poi concludersi il successivo venerdì 4 aprile). Il valore dell’operazione è di circa 1,547 miliardi di euro, con il pagamento di 7 euro per azione; il versamento del corrispettivo avverrà venerdì 11 aprile.
Non essendosi verificati i presupposti per l’esercizio dell’obbligo di acquisto, Banco Bpm, alla luce dei risultati definitivi dell’offerta e “tenuto altresì conto dell’attuale pendenza dell’offerta pubblica di scambio sulle azioni Banco BPM promossa da UniCredit S.p.A., si riserva di valutare in futuro ogni possibile iniziativa relativa alla residua quota di Anima”. Il controllo di Banco Bpm su Anima si lega dunque alle mosse di UniCredit. La banca guidata da Andrea Orcel aveva infatti lasciato trapelare la possibilità di rinunciare all’offerta nel caso in cui l’opa sulla sgr fosse andata in porto al prezzo rialzato di 7 euro e senza il beneficio patrimoniale del Danish Compromise, poi effettivamente rifiutato dalla Bce.
Opa Bpm-Anima, ora si guarda a Unicredit
In seguito al no di Francoforte, Unicredit ha vincolato la conferma della sua offerta pubblica di scambio sul Banco Bpm ai reali effetti patrimoniali dell’operazione su Anima. Orcel ha chiesto a Castagna di “fare chiarezza” sulle misure che Piazza Meda adotterà pur di riportare il coefficiente di patrimonializzazione del Banco Cet1 al 13%. Piazza Gae Aulenti attende dunque i conti che Bpm presenterà per il primo trimestre, senza escludere la possibilità di un rilancio, come affermato dallo stesso Orcel.
Intanto però, l’acquisizione è realtà, e il ceo Giuseppe Castagna può brindare a “un modello di crescita dei ricavi fortemente incentrato sulle fabbriche prodotto”, come più volte ha fatto sapere lo stesso amministratore delegato.
All’opa Bpm – Anima hanno aderito per le rispettive quote anche il gruppo Caltagirone (5,84%), Fsi (9,6%) e Poste (11,7%); sostanziosi pacchetti azionari importanti sono poi stati apportati da top management, investitori istituzionali e retail.