Nilufar Gallery torna alla Milano Design Week 2022 con una grande mostra di opere di oltre venticinque designer, creativi e artisti di fama internazionale. Fra i progetti presentati in Via della Spiga voglio citare: “Chez Nina” che presenta i design di debutto della nuova collezione di Irene Goldberg “The Charlotte Collection”, la “Piero Series” di Vibeke Fonnesberg-Schmidt e l’installazione immersiva di Khaled El Mays “An Iteration of the Flora Seating System”.
Durante la Milano Design Week 2022, Nilufar Gallery da il benvenuto ad una speciale collaborazione con Ginori 1735, con il REBORN PROJECT, un nuovo capitolo del progetto Ginori Art Collection, per celebrare l’arte della tavola, il design e la creatività. Per il secondo appuntamento, Ginori 1735 sceglie Nina Yashar come curatrice della mostra, Nina seleziona per
l’esibizione: Martino Gamper, designer italiano; Flavie Audi artista franco-libanese; Federica Perazzoli artista contemporanea svizzera; Andrea Zucchi pittore figurativo italiano. Con narrazioni e linguaggi diversi, i piatti e gli oggetti d’arredo si trasformano dunque in opere d’arte uniche che rivelano emotivamente la personalità di ogni artista e l’eccellenza della maestria artigianale della Manifattura Ginori.
Nilufar, Khaled El Mays
Parte del circuito espositivo di Nilufar e la grande mostra a Nilufar Depot, fra i numerosi artisti presenti voglio nominare Martino Gamper con l’installazione “Innesto” che presenta una collezione di tappeti e arredi completamente nuova. Tre tappeti ampi quanto una stanza, tessuti a mano in Nepal, danno vita ad ambienti diversi. La pratica dell’innesto è utilizzata in giardinaggio per far crescere nuova vita, tale approccio riflette la pratica artistica di Gamper. In mostra al Depot sono una serie di antichi pezzi d’arredamento reinterpretati dal designer in chiave contemporanea. Gli arredamenti vintage di Cox sono stati radicalmente adattati con inserti di acciaio piatto tagliato a laser, inserito nelle originali gambe tubolari cave in maniera innovativa.
Nilufar, ChezNina
Nilufar può essere considerata una delle più importanti gallerie di collectible design a livello internazionale sia per quanto riguarda il design storico che contemporaneo. La fondatrice è Nina Yashar, gallerista e collezionista, considerata una pioniera nel mondo del design contemporaneo. Nata a Teheran Nina si è trasferita a Milano dove ha avviato la sua carriera lavorando a fianco del padre, importante commerciante di tappeti. All’età di 21 anni ha aperto la sua attività. In oltre quarant’anni di carriera, Yashar ha costruito uno straordinario patrimonio di progetti, mostre, complementi di arredo e ha scoperto talenti che hanno cambiato il volto del design d’autore. Il suo inconfondibile stile è una fusione irripetibile di mondi apparentemente lontani. Di seguito una conversazione con Nina dove ci racconta il suo approccio con il mondo del design.
Richard Ginori 1735
Buongiorno Nina! Come nasce la tua passione per il mondo del design, è un’eredità di famiglia o è nata spontaneamente?
Come spesso accade, è difficile riuscire a darsi una risposta. Sicuramente è una passione che ho coltivato grazie al lavoro e alla ricca cultura di mio padre e della mia famiglia; al tempo stesso, riconosco una passione e una curiosità innata nei confronti del mondo del design.
Hai sviluppato una tua strategia per selezionare i designer all’interno della tua galleria o si tratta di una scelta più istintiva del tipo “colpo di fulmine”, ti capita di investire anche su giovani designer “sconosciuti”?
Il mio è un lavoro di percezioni, istinti ed innamoramenti. La mia carriera è stata da sempre definita da colpi di fulmine, sia per le opere che per i loro creatori. Investo su talenti conosciuti tanto quanto su designer emergenti, è importante dare la possibilità ai talenti, quelli veri, di mostrarsi al pubblico e così evolvere.
Pensi che viaggiare e conoscere nuove culture sia un modo per scoprire talenti nascosti in giro per il mondo?
Il mondo è una fonte inesauribile di meraviglie ancora da scoprire. Il fascino del mio lavoro è che questo viaggio di scoperta non termina mai. Sicuramente, bisogna conoscere e visitare luoghi diversi per entrare in contatto con nuovi artisti. Ogni luogo ha una sua ricchezza.
Nella tua galleria abbiamo assistito negli anni a mostre visionarie e pionieristiche, dove trovi gli spunti per realizzare tali progetti?
Cerco sempre di captare lo zeitgeist del presente; è importante che le manifestazioni culturali, di qualsiasi natura esse siano, trovino risonanza con il pubblico contemporaneo, presentando al tempo stesso un’idea innovativa appartenente o al passato o al futuro. Siamo tutti sempre in cerca di ispirazione e spunti di riflessione, e mi faccio guidare da quelle che ritengo essere le visioni più interessanti nel mondo dell’arte e del design.
Quali sono secondo te i nuovi designer emergenti più meritevoli di interesse?
È una domanda gradita. Ce ne sono molti, ma tra i nuovi talenti che reputo più interessanti ci sono sicuramente Analogia Project, Khaled El Mays, Audrey Large e Flavie Audi.
Attualmente quali sono i nuovi orientamenti che stai osservando nel mondo del design; l’anno scorso avete fatto una bellissima presentazione del lavoro di Andrés Reisinger, credi che si andrà sempre più nella direzione del digitale e degli nft?
Avremo sempre un forte amore per la fisicità, soprattutto nel nostro settore che è fortemente caratterizzato dalla bellezza e dalla sensorialità degli oggetti e della loro lavorazione artigianale. Sicuramente il digitale offre spunti e idee interessanti ed alternative. Quello che riconosco è una passione e cura sempre più profonda per la casa e tutti gli elementi che la compongono; ormai, il design è diventato un’estensione della personalità per molti.
Se dovessi consigliare i nostri investitori, in quale area del design consiglieresti di investire?
In quello per cui nutrono un interesse genuino.