Abbiamo veramente vissuto la tempesta perfetta in cui i mercati hanno fatto davvero il loro lavoro
La tecnologia e tutti i suoi derivati ne fa da padrona. La “nuova normalità” non può prescindere da essa
Abbiamo veramente vissuto la tempesta perfetta in cui i mercati hanno fatto davvero il loro lavoro: il primo mese si sono praticamente inabissati, spaventati dall’emergenza sanitaria; il mese di aprile ci ha fatto invece vedere il rimbalzo più copioso della storia.
Durante i giorni di drow down più marcati, ho sentito diversi investitori con i quali ho cercato di trasmettere concetti che in quel momento non sembravano affatto scontati: PAZIENZA, RISPETTO DELLE REGOLE, DISCIPLINA E CORAGGIO. Tutti questi elementi potrebbero costituire tranquillamente un’asset class all’interno degli investimenti!
La domanda più frequente che ricevevo durante quel periodo era: cosa facciamo, vendo e aspettiamo?
Ovviamente il coinvolgimento emotivo era forte e le perdite del momento, che sappiamo pesare il doppio dei guadagni, non sempre facevano vedere oltre ai piedi.
Il ruolo di noi consulenti da sempre, ma in particolare in tale situazione, è stato proprio quello di aiutare i clienti ad agire, a muoversi, tracciando un sentiero privo di cocci su cui camminare.
Chi si è dimostrato coraggioso e si è fatto accompagnare ora certamente ha accorciato i tempi di recupero.
Il resto lo hanno fatto i mercati, supportati dai Policy Maker con i loro interventi di natura monetaria e fiscale senza precedenti.
I mercati obbligazionari non seguono più le logiche del mercato, ma sono supportati praticamente solo dalle politiche delle Banche Centrali.
Ormai non sono più fonte di reddito, ma solo di contenitori di volatilità, questo almeno per quel che riguarda i governativi.
Discorso diverso per il mondo del credito o degli High Yield, colpiti bruscamente dal forte calo del prezzo del petrolio innescato dal calo della domanda causato in ultima istanza dall’emergenza sanitaria.
Anche su questo tema ho notato momenti in cui parecchi investitori, non affiancati dai consulenti, si sono gettati a capofitto sulla scia del timido rimbalzo avuto dall’oro nero, rialzo che però era solo tecnico e non supportato dai fondamentali.
Cercando di partecipare a tale movimento, si sono oltretutto avvicinati a strumenti non ben comprendendone completamente la natura (replicatori di indice con il loro effetto contango ad esempio). Ora taluni si stanno ancora leccando le ferite.
Molto più reattivi i mercati azionari che si sono dimostrati anche molto più liquidi e resilienti.
Tutto ciò ovviamente, come ho già avuto modo di ribadire in questa sede qualche tempo fa, su driver di crescita diversi.
La tecnologia e tutti i suoi derivati ne fa da padrona. La “nuova normalità” non può prescindere da essa.
Indispensabile dunque fare un check-up dei propri portafogli e riposizionarsi su temi che permettano di guardare oltre ai piedi e che siano in grado di catturare la crescita di lungo periodo su temi che Covid19 ha semplicemente accelerato ma soprattutto in questa fase, per chi non c’è l’ha, va aggiunta proprio una nuova asset al portafoglio: LA PAZIENZA!
Io lo ho già fatto per i miei clienti e tu?